Volontari aiutano i disabili a scoprire la sessualità
ROMA - Ripensare la sessualità delle persone disabili e facilitare incontri volti a riscoprirla: è questo l’intento dell’associazione spagnola Tandem Team, dedicata all’assistenza sessuale attraverso il lavoro dei volontari. L’associazione, costituitasi nell’ottobre del 2013, conta 45 utenti, per la maggior parte uomini. Anche i volontari sono per la maggior parte maschi, ma i responsabili incaricati di vagliare le domande si occupano di mantenere un numero uguale di uomini e donne. Ovviamente si lavora con i gusti sessuali di ognuno, cercando di costruire un’intimità attraverso la scoperta dell’altro, pensando la sessualità non esclusivamente come atto.
“Noi disabili siamo sempre stati considerati angeli asessuati, però non è così” dice Francesc Granja, presidente dell’associazione, al quotidiano spagnolo El Pais. Esistono da tempo assistenti e prostitute che lavorano in questo campo, ma in maniera nascosta, ed in Europa il dibattito è ancora aperto. Se diversi sono gli approcci al tema, due risultano essere i modelli di riferimento principali: quello svizzero che prevede la figura professionale dell’assistente sessuale - che però viene giudicata troppo assistenzialista dall’associazione - e quello belga, meno istituzionalizzato, che ammette una visione più ampia della sessualità. È a questo secondo approccio che il Tandem Team fa riferimento.
Tra gli utenti si discute anche sul tema dell’innamoramento, se sia auspicabile o meno questo coinvolgimento tra utente e volontario, e sebbene alle persone psicologicamente fragili venga consigliato di non ricorrere ad un assistente per non rimanere feriti, l’affetto - e l’innamoramento in senso lato - viene incoraggiato. “Non si deve aver paura, ci si può innamorare perché si è bisognosi d’affetto, ma può succedere anche con la panettiera o con chiunque altro ti tratti bene. Qui entrambi sappiamo cosa stiamo facendo” racconta Felipe, e Lau, l’assistente sessuale che ha incontrato tramite l’associazione, difende appassionatamente il fatto che gli incontri non sono una finzione sentimentale: “In quel momento l’utente diventa l’uomo della mia vita”.
Tandem Team non dà né riceve denaro per mettere in contatto i volontari e gli utenti, e se c’è pagamento, questo avviene a titolo personale, inteso come rimborso spese: “si tratta di una cifra intorno ai 50 euro, perché devi spostarti a casa dell’utente, mangiare fuori… Però raramente. Il guadagno non è la motivazione” racconta Eva, assistente sessuale presso l’associazione.
Tutta la struttura si regge esclusivamente sui finanziamenti di Francesc Granja, presidente dell’associazione e sul lavoro volontario di Maria, psicologa specializzata in neuro riabilitazione; nessuno scopo di lucro, solo il desiderio di affrontare in maniera diretta un problema reale, proponendo una soluzione innovativa. (Hélène D’Angelo)