Volontariato e assistenza #Amenodiunmetro, appello delle associazioni. “Nessun taglio al sociale"
“Stare a meno di un metro di distanza è il nostro lavoro, ma il governo non ci lasci soli in questa emergenza”. Appello di un gruppo di organizzazioni, tra cui Casa al Plurale, Forum Terzo Settore, Cnca, Centro Astalli e Legacoopsociali Lazio. “Urgente programma speciale di sostegno per i più fragili”
Casa famiglia di Casa al plurale
ROMA – Nessun taglio per il sociale, ma piuttosto “un programma speciale di sostegno per i più fragili”: è l'appello recapitato alle istituzioni da un gruppo di organizzazioni del Lazio (Casa al Plurale, AGCI, Agevolando, Centro Astalli, CNCA nazionale e Federazione CNCA LAZIO, CNCM, Confcooperative Federsolidarietà, Forum Terzo Settore Lazio, Legacoopsociali Lazio, Rete Mb Lazio Mam&Co), che si occupano di accoglienze e assistenza di chi è più esposto all'emergenza sociale, oggi e sempre. #AmenoDiUnMetro è l'hashtag che rappresenta la realtà e la caratteristica imprescindibile di questo lavoro. Un lavoro che il premier Conte ha definito, nel suo ultimo messaggio agli italiani, “cuore pulsante della società”, riferendosi proprio a volontariato e non profit: “ma il terzo settore - chiariscono le organizzazioni -non è soltanto quello chiamato ad occuparsi della distribuzione dei buoni spesa per le persone in difficoltà”.
Operatori sociali “a meno di un metro”
In particolare. “anche in questo momento di emergenza nazionale, migliaia di persone fragili vivono in case famiglia, nelle comunità alloggio e sono centinaia gli operatori sociali che stanno portando avanti il proprio lavoro con forza, consapevolezza e, sicuramente, a meno di un metro di distanza.
In piena pandemia Covid- 19 – riferiscono le associazioni - operatrici e operatori, volontarie e volontari non hanno mai smesso di prendersi cura di chi è più fragile, mettendo a tacere anche le paure personali: come si fa a vestire, imboccare, una persona con disabilità a distanza di un metro? Come si fa a consolare un bimbo che piange restando a distanza? Come si fa a farlo se mancano persino i dispositivi di protezione individuale?”
Nessun taglio al sociale
Serve quindi un investimento, per proteggere e rinforzare il ruolo degli operatori: “Per loro e per il personale che con loro opera, per continuare a fornire servizi già ora economicamente insostenibili, va previsto un piano di sostegno economico specifico dopo la fine dell’emergenza, in controtendenza a quanto avvenuto negli ultimi anni, che hanno visto un continuo e significativo taglio alla spesa sociale - affermano le associazioni e gli enti coinvolti nell’appello - La richiesta, rivolta a tutti i poteri dello Stato, centrali e locali, è di non cadere nella facile tentazione dei tagli alla spesa pubblica per il sociale. Desta infatti non poca preoccupazione l’allarme lanciato da diversi sindaci sulla stabilità dei conti pubblici degli enti locali che, com’è noto, non possono ricorrere al finanziamento in deficit”.
Un programma speciale di sostegno alle fragilità
Nessun taglio, dunque, ma piuttosto “un programma speciale di sostegno ai più fragili, oggi ospiti delle comunità di accoglienza, anche attraverso stanziamenti necessari ad accrescere, sviluppare e remunerare opportunamente gli operatori sociali e le strutture stesse, perché se tutti noi ci auguriamo che la fase che oggi viviamo finisca al più presto, 'la fase della ricostruzione' sarà molto lunga, soprattutto per i più deboli, ed avrà bisogno di tante energie e risorse da programmare e spendere insieme. È questo il momento di rinnovare un’alleanza con le istituzioni per dare risposte concrete delle fasce più fragili della nostra società”.
Il grazie ai volontari
La conclusione dell'appello è dedicata alle migliaia di volontari e al loro “apporto in questa crisi”. A loro “va il ringraziamento di tutta la comunità: oltre a svolgere servizi fondamentali per la sopravvivenza delle comunità come approvvigionamento alimentare, farmaci e visite sanitarie per gli ospiti, stanno facendo sentire la propria vicinanza con inedita creatività, attraverso donazioni, messaggi di solidarietà e sperimentazioni di ogni genere nel campo multimediale e della comunicazione a distanza, per continuare a raggiungere persone ospiti nelle case famiglia. È questo il momento di non dimenticare le persone più fragili e valorizzare concretamente tutti quelli che operano #AmenoDiUnMetro”.