Volontariato, "quel mondo che non urla ma fa: ricchezza per il paese"
ROMA – Esiste un ampio mondo solidale, spesso invisibile, che “non urla ma fa, che agisce e fa rete” e che costituisce una “ricchezza per il nostro paese”. A sottolinearlo è Linda Laura Sabbadini, esperta di statistica sociale, presentando oggi a Roma, il volume “Volontari e attività volontarie in Italia” edito dal Mulino.
Sabbadini ha ricordato che il volume, realizzato attraverso una metodologia raccomandata dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), nasce da un’importante collaborazione tra Istat, Csvnet e la Fondazione volontariato e partecipazione. “Si tratta di un lavoro sperimentale, di grande rilevanza, i cui ingredienti fondamentali sono stati il rigore scientifico da una parte, e l’analisi del lavoro sul campo dei volontari dall’altra – spiega -. In questo sta l’originalità di questa esperienza che ha accompagnato sia la fase di progettazione che di analisi”. Dal punto di vista dei contenuti, l’esperta di statistica rileva il valore fondamentale dell’aiuto informale.
“Veniamo da una crisi molto lunga, che ha creato incertezza e paura verso il futuro, e ha visto aumentare gli episodi di guerra tra poveri, anche nei confronti degli immigrati – aggiunge -. Bisogna aprire la porta su questo ampio mondo solidale che è spesso invisibile, perché non urla ma fa, agisce e fa rete. Le sfaccettature sono tante e tante sono le persone (più di sei milioni, ndr) per un impegno di 126 milioni di ore nell’arco di un mese. L’aiuto informale è uno degli elementi di ricchezza del nostro paese, un elemento di coesione sociale fondamentale”. (ec)