Zaki libero, ad attenderlo familiari e giornalisti. Tajani: "Nessun baratto"
ROMA – “È libero Patrick Zaki ed è ora con la sua famiglia“: lo confermano all’agenzia Dire fonti interne all’attivismo egiziano, mentre Marise George pubblica sui social una foto del fratello mentre parla ai giornalisti che lo attendevano insieme ai familiari e alla fidanzata Reny Iskander fuori dal carcere di Gamasa, a Damietta.
Il ricercatore dell’università di Bologna ha ricevuto ieri la grazia presidenziale che annulla la condanna a tre anni di carcere per false notizie e destabilizzazione della sicurezza nazionale e, stando a quanto ha detto ieri la premier Giorgia Meloni, dovrebbe arrivare “quest’oggi in Italia”. Il rilascio pone fine a una vicenda giudiziaria iniziata il 7 febbraio del 2020, giorno del suo primo arresto all’aeroporto del Cairo.
Regeni. Tajani: “Nessun baratto con Zaki, siamo persone serie”
“Nessun baratto su Regeni, nessuna trattativa sottobanco. Il governo è stato in grado di far tornare in Italia un giovane ricercatore (Patrick Zaki, ndr) che rischiava di restare ancora un po’ di tempo in carcere, noi siamo riusciti ad ottenere questo risultato e mi pare che non sia un risultato di poco conto”. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, a 24 Mattino su Radio 24. “Poi- ha continuato il vicepremier- si può dire tutto ciò che si vuole, ma non c’è nessun baratto nessuna trattativa sottobanco, siamo persone serie, non facciamo baratti“.
Zaki, Tajani: “Italia determinante per la grazia”
“Il ruolo dell’Italia è stato determinante insieme a quello della nostra intelligence” , ha detto Tajani che ha continuato: “Lo ha detto anche il presidente del Consiglio, ci siamo messi fin dall’inizio per cercare di ottenere la grazia per Zaki, ricordo due mie missioni in Egitto parlando con il presidente Al-Sisi dove ho più volte ribadito la necessità di liberare questo giovane ricercatore, e ricordo di essere sempre stato ottimista ogni qual volta incontravo la stampa dopo gli incontro al Cairo. Le cose sono andate avanti, c’è stato un lavoro corale e alla fine il presidente egiziano ha deciso di concedere la grazia, una bella notizia per tutti e ora questo giovane ricercatore potrà venire nel nostro paese e avere una bella carriera davanti”, ha concluso.
Zaki, Noury: "Bellissima notizia ma le carceri restano piene"
"Il rilascio di Patrick Zaki è una bellissima notizia. Ci stiamo avvicinando alla fine di questa storia terribile. Ora attendiamo Patrick a Bologna, quando sarà. Il suo diritto di viaggiare all'estero, ovviamente, deve anche comprendere il diritto di rientrare nel suo Paese quando vorrà": così ha dichiarato all'agenzia Dire Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, raggiunto subito dopo la conferma della liberazione del ricercatore dell'Università di Bologna dal carcere dove è stato rinchiuso il 18 luglio, dopo la lettura della sentenza del tribunale di emergenza di Mansoura che lo condannava a tre anni per diffusione di false notizie e destabilizzazione della sicurezza nazionale.
Poi, ieri, la grazia da parte del presidente Abdel Fattah Al-Sisi.
Noury prosegue: "Importante anche la grazia all'avvocato Mohamed Al-Baker. Ma le cose in Egitto cambieranno davvero quando saranno scarcerati i due più importanti prigionieri di coscienza, Alaa Abdel Fattah e Ahmed Douma. Le grazie riguardano profili individuali, le carceri egiziane restano piene".
Sono tra i 60mila e i 100mila i prigionieri politici e di coscienza stimati dalle organizzazioni per i diritti umani egiziane. (RS-DIRE)