Zeinixx, la "graffeuse" che colora la banlieue di Dakar
Foto Agenzia Dire
Foto Agenzia Dire |
"Sui miei muri ci sono le donne del Senegal, che hanno molto da dire ma non trovano un canale di espressione e spesso sono costrette al silenzio". A parlare è Zeinixx, alias Dieynaba Sidibè, 27 anni, la prima artista di graffiti di Dakar. L'agenzia 'Dire’ l'ha incontrata nella sede dell'associazione Africulturban, polo creativo e tempio hip-hop nella banlieue di Pekine.
"A tante ragazze di talento le strade fanno paura perché sono considerate un territorio solo maschile" denuncia Zeinixx. Che di diritti si occupa a 360°: con lo "slam", le rime anticonformiste e ritmate della banlieue, o con Octobre Rose, la campagna della Ligue senegalaise de lutte contre le cancer: "Realizzo un lavoro l'anno, per sostenere la prevenzione colpendo al cuore".
Foto Agenzia Dire |
Ma perché la scelta di diventare artista, anzi di più, una "graffeuse"? "Da piccola ero innamorata dei disegni di Leonardo da Vinci" racconta Zeinixx: "Mentre le mie amiche compravano trucchi spendevo gli spicci che mi ritrovavo in vernici, colori e tessuti per i miei quadri".
In Senegal, pure uno dei Paesi più dinamici e sviluppati dell'Africa occidentale, il tasso di alfabetizzazione delle donne è inferiore di 20 punti percentuali rispetto a quello degli uomini. È anche per questo che su un muro di Pekine è comparsa la scritta 'Women Life’, spiega Zeinixx: "Era la prima edizione di 'Passerelles', un progetto per valorizzare l'hip-hop al femminile; tra le lettere ho dipinto il volto multicolore di una ragazza, che parla alle donne di tutto il mondo, di tutte le razze e tutti i popoli".
C’è poi il diritto alla salute, terreno decisivo se si parla di uguaglianza. "Tante donne soffrono a causa di malattie che potrebbero essere curate se solo disponessero delle risorse" denuncia Zeinixx: "Penso al cancro, alla radioterapia, alla chemio". Un discorso, quello dei diritti, che la "graffeuse" sta portando in giro per il mondo: anche in Australia, al festival internazionale Art Sanaa, dove si è presentata come "graffiti artivist". (DIRE)