21 gennaio 2019 ore: 12:38
Società

Zeinixx, la "graffeuse" che colora la banlieue di Dakar

"Sui miei muri ci sono le donne del Senegal, che hanno molto da dire ma non trovano un canale di espressione e spesso sono costrette al silenzio". A parlare è Zeinixx, alias Dieynaba Sidibè, 27 anni, la prima artista di graffiti di Dakar
Zeinixx, alias Dieynaba Sidibe, la prima artista di graffiti di Dakar

Foto Agenzia Dire

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Zeinixx, alias Dieynaba Sidibe, la prima artista di graffiti di Dakar

"Sui miei muri ci sono le donne del Senegal, che hanno molto da dire ma non trovano un canale di espressione e spesso sono costrette al silenzio". A parlare è Zeinixx, alias Dieynaba Sidibè, 27 anni, la prima artista di graffiti di Dakar. L'agenzia 'Dire’ l'ha incontrata nella sede dell'associazione Africulturban, polo creativo e tempio hip-hop nella banlieue di Pekine.

"A tante ragazze di talento le strade fanno paura perché sono considerate un territorio solo maschile" denuncia Zeinixx. Che di diritti si occupa a 360°: con lo "slam", le rime anticonformiste e ritmate della banlieue, o con Octobre Rose, la campagna della Ligue senegalaise de lutte contre le cancer: "Realizzo un lavoro l'anno, per sostenere la prevenzione colpendo al cuore".

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Zeinixx, alias Dieynaba Sidibe, la prima artista di graffiti di Dakar 2

Ma perché la scelta di diventare artista, anzi di più, una "graffeuse"? "Da piccola ero innamorata dei disegni di Leonardo da Vinci" racconta Zeinixx: "Mentre le mie amiche compravano trucchi spendevo gli spicci che mi ritrovavo in vernici, colori e tessuti per i miei quadri".

In Senegal, pure uno dei Paesi più dinamici e sviluppati dell'Africa occidentale, il tasso di alfabetizzazione delle donne è inferiore di 20 punti percentuali rispetto a quello degli uomini. È anche per questo che su un muro di Pekine è comparsa la scritta 'Women Life’, spiega Zeinixx: "Era la prima edizione di 'Passerelles', un progetto per valorizzare l'hip-hop al femminile; tra le lettere ho dipinto il volto multicolore di una ragazza, che parla alle donne di tutto il mondo, di tutte le razze e tutti i popoli".

C’è poi il diritto alla salute, terreno decisivo se si parla di uguaglianza. "Tante donne soffrono a causa di malattie che potrebbero essere curate se solo disponessero delle risorse" denuncia Zeinixx: "Penso al cancro, alla radioterapia, alla chemio". Un discorso, quello dei diritti, che la "graffeuse" sta portando in giro per il mondo: anche in Australia, al festival internazionale Art Sanaa, dove si è presentata come "graffiti artivist". (DIRE)

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