3 giugno 2021 ore: 15:03
Non profit

Padova, nel Rione Crocifisso nasce un nuovo progetto di comunità

Dai servizi di segretariato sociale al recupero di vecchi computer, dai laboratori allo psicologo di quartiere, continuano le buone prassi di Padova nei quartieri insieme al Comune e alle consulte. Caterina Benato, associazione Enars: “I cittadini sono l’ingrediente principale di questo progetto”
sala pinelli padova
PADOVA - Dai servizi di segretariato sociale al recupero di vecchi computer per facilitare l’accesso alla Dad alle famiglie, dai laboratori di riciclo alla figura dello psicologo di quartiere. Nel Rione Crocifisso di Padova sono tante le idee in fermento attorno al nuovo progetto promosso dal Comune insieme al Centro di servizio per il volontariato di Padova e Rovigo e la Consulta di quartiere. Si tratta della “Sala Pinelli”, una sala comunale data in gestione al mondo del volontariato e dell’associazionismo per farlo diventare in uno “spazio comune” dove incontrarsi e far crescere una comunità più coesa. 
 
A raccontare il progetto è Caterina Benato, dell’associazione Enars, da sempre interessata alle politiche internazionali e comunitarie, con particolare attenzione alla promozione della Cittadinanza attiva attraverso processi partecipativi. “Lavoriamo in diversi territori di Padova supportando e facilitando processi partecipativi di sviluppo di comunità - racconta Benato -. Dall’inizio del mandato di questa giunta comunale, circa 4 anni, il quartiere sta vivendo un momento florido per le organizzazioni territoriali perché sono state ascoltate dalla Consulta di quartiere e si sono sentite partecipi alla politica del decentramento voluta da questa amministrazione”. 
 
Un coinvolgimento che ha portato alla nascita di uno spazio comune in un contesto dove mancano alcuni servizi. “Il comune ha aiutato e supportato questo processo fino a dare uno spazio in gestione al Centro di servizio per il volontariato di Padova e Rovigo, che poi ha fatto una concessione alle organizzazioni del territorio di una sala comunale - racconta Benato -. Credo sia il primo caso a Padova in cui viene seguita questa logica, di concedere uno spazio alle organizzazioni, con un un determinato progetto per realizzare attività di supporto alla collettività”. 
 
E sono proprio i cittadini a rappresentare una delle risorse principali del progetto. “La cosa positiva è che non ci sono solo organizzazioni strutturate, ma anche abitanti del quartiere - continua Benato -. Il processo partecipativo, infatti, coinvolge anche i cittadini e in realtà sono proprio loro a fare da traino. I cittadini stanno portando avanti un processo di consapevolezza, di analisi e di raccolta delle informazione sul territorio. Sono l’ingrediente fondamentale”.
 
Tra le attività già in essere all’interno della Sala Pinelli, c’è un segretariato sociale indirizzato soprattutto agli anziani, poi uno sportello dei diritti del consumatore. “Tra le organizzazioni coinvolte ce n’è anche una composta da giovani che hanno messo a disposizione le loro competenze tecniche per riconvertire computer non più utilizzabili in computer utili per la Dad e lo smartworking - spiega Benato -. Poi ci sono dei laboratori di riciclo, recupero e autoproduzione. E in arrivo ci sono attività e un’associazione di psicologi vuole anche creare la figura dello psicologo di quartiere”. Tutte le attività svolte nella Sala Pinelli sono gratuite.
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