Dal 31 luglio chiude il numero di telefono per chiedere un sostegno, ma la distribuzione delle borse spesa non si ferma. Prorogata la raccolta fondi “Segni dalla strada”. Nalin, assessore al sociale di Padova: “Continueremo a dare risposte grazie alla solida rete che si è costruita in questi mesi tra Comune, Csv e Diocesi”
PADOVA - Cambiano le modalità di sostegno alle famiglie in difficoltà nella Capitale europea del volontariato 2020. Durante l’emergenza Covid-19, infatti, sono stati attivati dei numeri di telefono per poter richiedere i buoni spesa prima e le borse spesa distribuite grazie alla campagna Per Padova Noi Ci Siamo che ha coinvolto Comune, Csv provinciale e Diocesi di Padova oltre a numerose organizzazioni e circa 1.700 cittadini volontari. Dal 31 luglio, cambiano le modalità di vicinanza alle persone in situazione di bisogno: il numero 0492323009 attivato dal Comune non sarà più attivo e la distribuzione delle borse spesa sarà affidata direttamente alla solida rete che si è costruita in questi mesi di emergenza.
“Nei mesi dell’emergenza abbiamo attivato diversi canali per gestire i bisogni delle persone più in difficoltà e siamo riusciti a mettere in campo molte iniziative che si sono rivelate fondamentali - ha dichiarato Marta Nalin, assessore al sociale del Comune di Padova -. Dalla distribuzione dei buoni spesa all’individuazione di luoghi sicuri per le persone senza dimora, fino all’erogazione delle borse spesa grazie a fondi raccolti con il crowdfunding di Per Padova Noi Ci Siamo. Continueremo a dare risposte, prima di tutto grazie alla solida rete che si è costruita in questi mesi, tra Comune Csv e Diocesi e individuando sempre forme nuove per dare sostegno a quanti sono stati più colpiti da questa crisi che come ormai è evidente non è solo sanitaria, ma sociale ed economica”.
Oltre ai buoni spesa erogati dal governo, nella sola “fase due” del progetto Per Padova Noi Ci Siamo, sono state raggiunte 1.309 famiglie con le borse spesa, ovvero 4.114 persone, ciascune tra i 50 e i 100 euro. Nel solo mese di luglio, invece, grazie anche al sostegno del progetto “Segni dalla strada” sono state consegnate 461 spese a 1.504 persone superando l'obiettivo che ci si era fissati di 450 spese. Anche su questo progetto ci sono delle novità. Le opere dei 9 street artists e writers rimarranno a disposizione, anche dopo il 31 luglio, fino ad esaurimento delle copie ad edizione limitata. I fondi continueranno a sostenere le esigenze straordinarie delle famiglie nei prossimi mesi. “Durante questi mesi ciò che è emerso dentro questa profonda sofferenza è la parte buona, solidale e generosa dei padovani che in tanti e diversi modi hanno dimostrato nei fatti interesse alle sofferenze degli altri - ha affermato don Luca Facco, direttore della Caritas Diocesana di Padova -. Chiude il telefono ma non credo finisca questo risveglio di attenzione e di prossimità verso chi ha più bisogno. Ognuno ha dimostrato che, indipendentemente dalle diverse appartenenze, l'essenziale di ogni persona è interessarsi all'altro, chiunque esso sia. Importante ora è trovare modalità per capitalizzare e non disperdere tutto questo capitale umano. Dovremo tutti continuare ad avere uno sguardo attento, perché nei prossimi mesi aumenteranno le disuguaglianze già esistenti”.
Per quanto riguarda la nuova organizzazione, dal Csv fanno sapere che saranno le stesse organizzazioni a farsi carico della raccolta delle domande, con particolare attenzione verso i soggetti che in questi mesi si sono mostrati più in difficoltà, oltre ai Servizi Sociali del Comune di Padova. Caritas, grande distribuzione, Centro servizio volontariato provinciale di Padova, associazioni e organizzazioni si coordineranno per gestire una situazione che di certo non può dirsi risolta. “Le volontarie e i volontari che si sono messi a disposizione in questi mesi sono la grande ricchezza della nostra città e della nostra provincia - ha ricordato Emanuele Alecci, presidente del Csv di Padova -. Grazie alla loro capacità di empatia hanno stabilito relazioni con le persone raggiunte, spesso andando al di là della consegna della spesa o della mascherina. Questo patrimonio relazionale è ciò che prosegue d'ora in avanti, in forte sinergia con le moltissime organizzazioni di volontariato che si occupano di povertà e nuove marginalità che, in questi ultimi mesi, hanno lavorato a fianco di Comune, Csv e Diocesi per affrontare questa fase. Prosegue anche la campagna di raccolta fondi, che ha già visto centinaia di donatori, perché questa rete di realtà continua a necessitare di risorse per l'aumento delle richieste di aiuto”.