16 febbraio 2024 ore: 15:22
Società

Grave incidente del lavoro a Firenze: morti e dispersi. Anmil: “Non è una fatalità, basta impegni vuoti”

Questa mattina, alle ore 8.30, l'impalcatura di un cantiere in corso per la costruzione di un supermercato, nel quartiere di Novoli, è crollata. Due gli operai deceduti, mentre altri sei sarebbero i dispersi. Dichiarato il lutto cittadino. Forni (Anmil): “Quanto vale la vita di un lavoratore e quanto siamo disposti ad accettare che intere famiglie piangano e si trovino in gravi difficoltà a causa della mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro?”
sicurezza sul lavoro

Gravissimo incidente sul lavoro a Firenze. Questa mattina, alle ore 8.30, l'impalcatura di un cantiere in corso per la costruzione di un supermercato, nel quartiere di Novoli, è crollata. Al momento, a causa dell'improvviso cedimento, risultano due operai deceduti, mentre altri sei sarebbero i dispersi. 
Si sarebbe trattato di uno schianto improvviso, un rumore così forte da far pensare a un terremoto. È stata questa l'impressione di alcuni residenti del quartiere fiorentino di Novoli stamani, quando è crollata appunto l'impalcatura del cantiere del nuovo supermercato Esselunga, in costruzione. Subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi e, con essi, anche le tantissime reazioni all’accaduto.

"Ringrazio sentitamente il presidente Mattarella per avermi espresso al telefono vicinanza e cordoglio per la tragedia al cantiere di Firenze. Ho proclamato il lutto cittadino per domani con sospensione di tutti gli eventi. Anticiperò il rientro dalla Terra Santa con il primo volo utile". Lo ha fatto sapere il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

Intanto Cgil, Cisl, Uil Toscana hanno indetto per oggi stesso uno sciopero generale regionale nelle ultime due ore di turno. Lo ha annunciato una nota siglata dalle tre organizzazioni sindacali. "La tragedia di oggi, così imponente nelle dimensioni- si legge nel comunicato- è solo l'ultima di una lunga serie. Il problema della sicurezza sul lavoro deve essere considerato prioritario: è inaccettabile che quotidianamente si parli di morti e feriti come in un bollettino di guerra, è inaccettabile che chi esce di casa per recarsi a lavoro non vi faccia più ritorno, che non riveda mai più la propria famiglia e i propri affetti". Cgil, Cisl e Uil rivolgono un appello a istituzioni, politica, organi di controllo: "Basta morti sul lavoro".

Forni (Anmil): “Il crollo di Firenze non è una fatalità. Basta impegni vuoti!”

“Quanto vale la vita di un lavoratore e quanto siamo disposti ad accettare che intere famiglie piangano e si trovino in gravi difficoltà a causa della mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, quella che dovrebbe essere costituzionalmente garantita?”. Se lo chiede a caldo il presidente nazionale Anmil, Zoello Forni, in merito al drammatico incidente di Firenze.

“Morire sul lavoro ancora oggi è inaccettabile e vergognoso – aggiunge la vicepresidente della Fondazione Anmil “Sosteniamoli Subito” Paola Batignani, vedova di Alessandro Rosi, morto nel 2019 nel capannone di un’acciaieria di Cremona in cui era stato allestito un cantiere per lavori di manutenzione e rimasto schiacciato da una trave – ma soprattutto quello che è grave è che non siamo capaci di rispettare norme e mezzi di protezione che potrebbero salvare la vita di centinaia di lavoratori, lasciando invece che imprenditori senza scrupoli non ci rimettano nulla e la loro responsabilità finisca con un patteggiamento e nessuno paghi veramente per questa morti ingiuste ed evitabili”.

“Chiunque ha visto le immagini del crollo non può rimanere indifferente ma nessuno più di noi che conosciamo direttamente ed abbiamo vissuto sulla nostra pelle tragedie simili, sa quanto sia terribile quello cha accade dopo – aggiunge il presidente dell’Anmil Forni – e per questo siamo pronti a dare tutto il sostegno possibile e queste famiglie affinché non rimangano sole le vittime anche di chi si butterà a rivendicare i loro diritti solo per interesse personale o per trarne vantaggio, perché purtroppo dietro ognuno di questi drammi c’è anche questo”.

“Con i nostri 250.000 iscritti lanceremo subito un appello a tutti gli italiani, affinché di questi problemi non si parli solo in qualche breve spazio di cronaca o raccontando in modo ripetitivo di alcuni casi singoli, come se fossero accadimenti straordinari e non i numeri di una strage quotidiana che vede contare almeno 4 morti al giorno”, conclude Forni.
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