Anziani. Nel 2050 in Toscana 1,2 milioni di over 65
FIRENZE - Gli anziani over 65 residenti in Toscana sono circa 960.000, il 26% della popolazione, di cui soli il 33% (318.000). Quelli non autosufficienti sono 114.000, di cui gravi il 40%. Gli accolti nelle rsa nel 2023 sono stati 28.000, più i 1.400 che hanno beneficiato dei centri diurni. Guardando più avanti, fino al 2050, però "si prevede che gli over 65 in Toscana diventino 1,2 milioni, cioè il 35% della popolazione". Considerando soltanto gli over 80, quelli residenti, oggi sono 324.000 e gli over 100 arrivano a 1.600 (di cui l'84% donne). E la crescita di questa fetta di popolazione è confermata anche su scala nazionale: "Nei prossimi 30 anni il numero di over 80 quasi raddoppierà, dai 4,4 milioni di oggi ai 7,9 milioni del 2050".
Le cifre, raccolte attraverso i dati Istat 2023, innescheranno il dibattito del seminario titolato 'Anziani senza assistenza? Dilemmi e soluzioni per innovare i servizi territoriali', promosso dal Consorzio Zenit e da Fare Comunità (con il supporto scientifico dell'Università di Firenze, quella di Trento e l'Istituto San Giovanni Bosco di Massa), in programma il 10 e l'11 settembre nell'aula magna del polo di scienze sociali a Novoli, a Firenze. L'obiettivo dell'iniziativa è "fare incontrare il mondo del terzo settore, quello della pubblica amministrazione e della ricerca scientifica per riflettere sul futuro dei servizi alle persone anziane", spiegano i promotori.
"Purtroppo, un numero crescente di anziani non riceve il supporto adeguato di cui avrebbe bisogno", aggiunge Valentina Blandi, direttrice del Consorzio Zenit. "Se non riusciamo a trovare soluzioni sistemiche ai problemi attuali, sempre più famiglie saranno lasciate sole, impreparate e sopraffatte dalle difficoltà nel prendersi cura dei propri cari. E un numero crescente di anziani non potrà vivere al meglio le proprie giornate, relazioni e vita. In questa realtà di crisi, l'azione resiliente delle organizzazioni territoriali, in particolare del terzo settore, è cruciale per rinnovare i servizi agli anziani".
Oggi, invece, "gli enti del terzo Settore rischiano di scomparire dai servizi agli anziani, soprattutto dalle rsa, che affrontano le situazioni di maggiore bisogno e che sono ormai economicamente insostenibili. La loro uscita lascerà spazio a logiche di libero mercato, dove gli anziani passeranno in secondo piano rispetto al profitto. È urgente aprire un confronto serio su questo tema".
(DIRE)