5 ottobre 2012 ore: 09:53
Non profit

Down, i consigli delle “super mamme”

Da Asti a Messina: ''Super Mamme Down''in rete per condividere successi e sconfitte. Un sostegno spontaneo e informale di mutuo aiuto per le madri che credono nell’autonomia dei figli
ROMA - Le mamme, si sa, sanno essere speciali, ma alcune sono addirittura super, come le ''Super Mamme Down''. Rosa a Asti, Teresa a Messina, Giovanna a Treviso e tante altre in Italia disposte a offrire la propria esperienza e tanti consigli ai genitori di bambini e ragazzi down. Un ''nuovo'' volontariato, un sostegno spontaneo e informale di mutuo aiuto, che soprattutto nel mondo della disabilità raccoglie sempre più esperienze.

“Super Mamme Down” è un’iniziativa avviata da circa sei mesi all'interno del progetto più ampio dell’ “Albergo etico”, sviluppato ad Asti intorno all'esperienza di Niccolò, nato con la sindrome down. Dopo l’istituto alberghiero, Niccolò ha cominciato a lavorare al ristorante Tacabanda, contagiando con la sua capacità di autonomia e senso di responsabilità lo chef e titolare Antonio de Benedetto. Così, non solo tanti altri ragazzi sono arrivati in questa osteria e in altri esercizi commerciali della città (dalla macelleria alla gelateria), ma si è sviluppata l’idea di realizzare un albergo di circa 100 camere, con centro benessere e parco, in grado di competere sul mercato, dove le persone con sindrome down potessero lavorare e  conquistare la propria realizzazione. Ora - sempre che arrivano i fondi - tutto è pronto per la costruzione di questa struttura, ma nel frattempo, dal 2005 (data di nascita del progetto) a oggi, molte famiglie hanno seguito il percorso dei propri figli, tra strade sbagliate e grandi successi. Fino a decidere di mettere a disposizione di altri genitori la propria storia.
 
Online sul sito dell’Albergo Etico tutte le mail delle mamme, da contattare per un “consiglio di vita”, proprio come si farebbe con un amico caro. Si cerca il contatto, si scrive, ci si scambia informazioni. Le richieste spiega Rosa, mamma di Niccolò, sono ancora poche. Il servizio è attivo da pochi mesi. “Chi ci contatta – racconta - ha una grande voglia di autonomia per i propri figli, ha voglia di renderli indipendenti. Forse chi non ci contatta ha paura di esporli, li tiene isolati perché pensa in questo modo di proteggerli. Invece sono in grado di fare qualsiasi cosa. Anche di più!”. Rosa racconta la storia di una ragazza down arrivata al ristorante Tacabanda. “Per salire dal ristorante al dehors in estate ci sono le scale e la mamma all'inizio la aiutava a salire e a scendere. Oggi invece va su e giù con i piatti da portare in tavola senza problemi”. Con qualche mamma Rosa ha stabilito un contatto più forte, fino a ospitare i figli per un’esperienza di stage. Il sentimento che la anima è rendersi disponibile. 

Da Asti a Messina. ''Super mamma down è una cosa meravigliosa. - racconta Teresa - E' tutto successo per caso, mia figlia con la sindrome di down quest'anno ha conseguito il diploma, e abbiamo voluto fare un articolo sul giornale principalmente per sensibilizzare l'opinione pubblica, anche perché sono pochi i ragazzi con questa sindrome che riescono a raggiungere determinati obiettivi. Sono stata contattata da Antonio De Benedetto, che mi ha spiegato il progetto e sono stata felice di farne parte. Adesso mia figlia Claudia sta continuando a studiare, segue un corso di studi online di letteratura". (cch)
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