5 ottobre 2012 ore: 10:02
Economia

Mangia alla mensa dei poveri e fa il barbiere per i senza dimora

A Palermo il servizio offerto due volte a settimana, in segno di riconoscenza, da un immigrato che fa il posteggiatore abusivo alla stazione. Al servizio ai tavoli ci pensano i ragazzi del circuito penale minorile
PALERMO – Il volontariato alla Caritas di Palermo viene svolto anche da chi vive già in una situazione molto precaria. A raccontarlo è Mario Sedia, responsabile del Coordinamento servizi volontari esterni. “Da tre anni, viene a mangiare presso la nostra mensa un signore immigrato di 60 anni, con un occhio di vetro e con problemi di deambulazione, che fa il posteggiatore ‘abusivo’ alla stazione centrale. Lo stesso, per una sorta di riconoscenza, ha deciso, da qualche tempo, per due volte alla settimana, di fare gratuitamente barba e taglio di capelli a chi la mattina viene a farsi la doccia presso il centro”. Sedia racconta anche le storie dei minori del circuito penale, come quella di un 17enne che dopo un furto ha avuto la possibilità di fare la cosiddetta ”messa alla prova” alla Caritas servendo ai tavoli della mensa per i poveri. “Il giovane è stato un anno con noi ma dopo avere finito positivamente la sua esperienza – dice Sedia -, anche grazie ad un rapporto di amicizia nato con un nostro operatore, ha deciso lo stesso di venire come volontario una volta alla settimana. Questo per noi è motivo di grande soddisfazione perchè significa che, il giovane che adesso lavora in un panificio, oltre a raggiungere gli obiettivi previsti per legge, ha maturato e valorizzato delle relazioni sociali che lo hanno spinto a rimanere anche come volontario”. Nell’ultimo periodo c’è stato anche un giovane straniero di 17 anni che tramite una borsa lavoro ha lavorato presso la cucina della mensa, imparando un mestiere – dice ancora -. Un lavoro che poi ha avuto la fortuna di continuare in un ristorante vero e proprio come aiutocuoco”.
 
Tra i volontari della mensa, nell’ultimo periodo, il centro ha avuto anche una ragazza di 28 anni, incinta proveniente da Bologna. “Abbiamo conosciuto la giovane nella mensa, quando ha prima chiesto di mangiare. Solo dopo, attraverso un colloquio, è stata accolta e aiutata a portare avanti la sua gravidanza essendo stata pure ospitata per un anno e mezzo presso la nostra struttura della ‘Locanda del samaritano’. Al bambino che le è nato ha deciso, con nostro grande piacere, di mettere il nome di un nostro operatore”. (set)
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