Sport, Anaoai: ecco "Sportiamo", il progetto all'insegna di salute e divertimento
ROMA - Promuovere lo sport e fare in modo che ogni persona possa trovare la disciplina sportiva a lei più affine, ampliando il proprio orizzonte, investendo sulla propria salute e sulla soddisfazione personale. Il progetto SporTiAmo, realizzato dalla associazione benemerita Anaoai (Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d'Italia) con il sostegno di Sport e Salute, nasce con questa finalità, perché non è mai troppo tardi o troppo presto per fare sport o per intraprendere una nuova avventura, approcciandosi ad una disciplina inedita.
Il progetto, presentato oggi allo stadio Olimpico di Roma, ha previsto la realizzazione di un servizio online per l'orientamento sportivo, uno strumento di facile utilizzo reso disponibile sul portale di Sport e Salute. Compilando un modulo e un questionario scaricabile dal sito (https://www.sportesalute.eu/sportiamo.html), l'utente può ricevere info da un esperto per scegliere la disciplina ideale da intraprendere per il divertimento, la salute e il benessere fisico e mentale.
Dall'automobilismo alla vela, dal ciclismo al tennis, passando per hockey, scherma, surf, trampolino elastico e tante altre: sono 64 le discipline e relative specialità analizzate, fornendo informazioni utili per le scelte individuali con focus su costi, impianti, facilitazioni, consigli e caratteristiche, e fornendo anche una sintesi dei dati in cifre.
A tal fine è stata costituita una Commissione Scientifica che ha redatto una scheda anagrafica e valutativa, poi diffusa dalle 50 sezioni di Anaoai su tutto il territorio nazionale.
Condividendo sui social network i main topics del progetto, è stato possibile ottenere una maggiore immediatezza nella comunicazione, puntando su una crescita organica di views, likes e copertura.
Sono oltre 600, al momento, i questionari presi in esame (61% uomini, 39% donne). Il 28% è relativo a soggetti under 30, il 47% a persone tra i 30 e i 64 anni d'età, il 25% a individui over 64. Per quanto riguarda la provenienza geografica, il 44.8% dei soggetti vive nel centro-sud Italia, il 30% al nord-ovest, il 27% al nord-est e solo lo 0.2% all'estero.
Il 100% delle persone ha dichiarato di aver svolto attività fisica in passato, l'89.5% la svolge tutt'ora a differenza del restante 10.5%. Fumo, alcool e caffè gli altri indici di analisi dei soggetti. Dai dati si evince che al nord-est solo il 2.5% delle persone ha abbandonato l'attività sportiva, mentre il tasso cresce al nord-ovest (18%) e al centro sud (20%).
Gli uomini che attualmente praticano una disciplina sono leggermente più delle donne (la differenza maggiore si registra nel nord-est, 16%). Atletica, palestra, camminata e ciclismo le attività più diffuse.
"Abbiamo pensato di fare una disamina di 64 discipline sportive- ha dichiarato in conferenza stampa la presidente di Anaoai, giornalista ex campionessa di nuoto, Novella Calligaris- dando tutte le informazioni di base, quindi come si fa, dove si fa, quanto costano attività ed attrezzatura. E abbiamo dato consigli. Abbiamo coinvolto il Comitato Scientifico: ringrazio il dottor Antonio Spataro, Maria Luisa Sette e Francesca Base che hanno redatto un questionario che abbiamo diffuso tramite le nostre sezioni".
"Proprio quest'ultime- ha proseguito- in meno di un mese ci hanno permesso di raccogliere 700 intervistati, un grosso risultato. I risultati sono molto interessanti. Sarà importante arricchire questa indagine con Sport e Salute, magari aggiungendo anche dei video dimostrativi sulle attività. Voglio ringraziare Valentina Vezzali, che è soprattutto un'amica e mi ha dato una grande spinta in questa nuova veste. Condividiamo l'amore per lo sport e vogliamo fare cultura sportiva, che è fondamentale".
"Un grazie enorme anche a Vito Cozzoli- ha infine affermato- che ha creduto in noi in una situazione complessa: abbiamo ereditato dei progetti e li abbiamo resi operativi".
Entusiasta del progetto lo stesso Vito Cozzoli, presidente di Sport e Salute: "Per noi- ha detto- è molto importante promuovere la cultura dello sport, e questa si promuove attraverso le associazioni benemerite, che hanno qualcosa in più da dire. Hanno esperienza, vita vissuta, storia ed un modello che possono veicolare. Quello che oggi ci regala Anaoai è importante per l'importanza del messaggio, un messaggio fondamentale".
"Noi abbiamo supportato e finanziato questa ricerca- ha tenuto a sottolineare- perché lo sport deve lavorare insieme e questo è un modello virtuoso che stiamo sperimentando, anche per far sì che i nostri contributi siano destinati ad attività utili. Questo studio ci apre gli occhi e ci fa vedere che tante persone non sono toccate dalla pratica sportiva. L'idea di benessere è messa a rischio da fenomeni cronici per la popolazione, come sedentarietà, fumo e consumo di alcool".
"Il ministro Speranza ci ha detto che lo sport è salute, quindi- ha proseguito Cozzoli- noi dobbiamo promuovere ogni azione per conseguire questo obiettivo, anche con tecniche nuove, con le tecnologie, app e social. Questi sono dati inaccettabili per un Paese come il nostro che ha 25 milioni di persone in sovrappeso o obese. Questo comporta costi di 2 miliardi e mezzo per il nostro sistema sanitario, ma questo è anche un tema di qualità della vita".
"Questi dati- ha infine spiegato- saranno messi a disposizione del decisore politico. Noi dobbiamo intercettare in questa fase storica alcuni trend, penso allo sport outdoor e al turismo sportivo. Dobbiamo promuovere una nuova cultura dello sport che cresca tramite la scuola, la cultura ma anche tramite gli over 65. Stiamo facendo squadra per raggiungere questo obiettivo. Quest'associazione con la sua attività promuove il valore dell'attività sportiva e per questo la ringrazio".
"Grazie a questa analisi- ha dichiarato la sottosegretaria di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri con delega allo Sport nel governo Draghi, Valentina Vezzali- abbiamo una fotografia della pratica sportiva nel nostro territorio. Ritengo utile partire da questi dati per poter lavorare e cercare di capire quali siano i punti deboli ed i punti forti. Dobbiamo lavorare per adottare delle misure ad hoc ed intervenire in tal senso per avere nel nostro Paese una cultura sportiva più radicata".
"Da quando ero atleta- ha ricordato Vezzali nel corso del proprio intervento- ho sempre parlato di una mancanza di cultura sportiva nel nostro Paese e questa partiva proprio dalla scuola, perché se gli insegnanti considerano lo sport una materia diversa dalle altre e mettono gli atleti nella condizione di dover scegliere tra studio e sport, partiamo da una cultura sportiva sbagliata".
"Da quando mi sono insediata- ha informato- ho appreso che nel nostro Paese siamo al quintultimo posto per numero di praticanti sportivi. Un dato allarmante, perché siamo bravissimi a vincere medaglie ma gli italiani non praticano attività sportiva. Quindi gli italiani sono sedentari ed abbiamo abitudini che si sono acutizzate con il periodo della pandemia, che ci ha portato ulteriormente a riflettere. Questi dati ci aiutano a capire su quale fascia d'età, sesso e localizzazione geografica dobbiamo impegnarci per promuovere l'attività sportiva".
"Non sono sorpresa del risultato che emerge, nonostante poi siamo dal 1996 ad oggi nella top 10 del medagliere olimpico. Questi risultati dopo la pandemia hanno avuto un impatto positivo sui giovanissimi, che hanno scelto di avvicinarsi ad una disciplina per emulare i propri beniamini e rincorrere un sogno, quello di diventare dei campioncini. L'attività fisica è fondamentale per ridurre la spesa sanitaria nazionale e questa è una buona ragione per promuovere lo sport di base ed alimentare i vivai delle varie discipline", ha concluso. (DIRE)