8 novembre 2013 ore: 15:31
Giustizia

Via le mafie da Buccinasco: presidio per la legalità nella “Platì del nord”

Domani nel centro dell’hinterland milanese manifestazione dei cittadini, promossa tra gli altri dal sindaco: “un modo per non abbassare la guardia, non possiamo perdere i progressi fatti in questi anni”. Dal blog Mafie in Lombardia

boxLa Platì del Nord si risveglia: le strade di Buccinasco, comune nell'hinterland di Milano così soprannominato per avere tra i suoi residenti 2 mila persone native del paesino in provincia di Reggio Calabria, tra le capitali della 'ndrangheta, sabato 9 novembre si riempiono di cittadini che vogliono ribadire di essere estranei alla mafia.

Il nome del paese è diventato sinonimo di 'ndrangheta da quando nel 2011 l'ex sindaco è finito in manette insieme ad un suo assessore con l'accusa di essere a disposizione dei boss. Nando Dalla Chiesa, sociologo e presidente onorario di Libera, ne ha scritto un libro in cui racconta una colonizzazione cominciata negli anni Ottanta. Parco sud e Cerberus: questi i nomi delle due operazioni che dal 2009 ad oggi hanno portato dietro le sbarre gli uomini del clan Barbaro-Papalia, imprenditori del movimento terra che avevano in sostanza il monopolio del mercato lombardo. Uomini di 'ndrangheta che hanno stretto rapporti anche con imprenditori lombardi, che hanno inquinato il tessuto sociale di Buccinasco. Senza mai sparare un colpo per strada o dare un segnale della loro presenza: "È sempre stato difficile coinvolgere i cittadini. Buccinasco è un Comune ricco, il 27° nella classifica italiana, e non si spara dagli anni Novanta", spiega Rino Pruiti, vicesindaco e presidente del Consiglio comunale. È tra i promotori della manifestazione del 9 novembre in via Emilia (appuntamento dalle 9 alle 12), tra le voci che cercano di tenere acceso un faro sulla situazione della 'ndrangheta a Buccinasco.

La storia criminale del paese dell'hinterland milanese è stata parzialmente riscritta da una sentenza della Corte di Cassazione del 22 ottobre. Niente più aggravante dell'associazione mafiosa per Domenico Papalia, Domenico "Mico" Barbaro e Antonio Perre. Così i tempi per la custodia cautelare in carcere si riducono e dal prossimo mese potranno scontare la pena ai domiciliari, a Buccinasco. E qualcuno ha ricominciato a pensare che a Buccinasco non ci fosse mafia: "Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto, non possiamo rischiare di perdere i progressi fatti. La manifestazione è un modo per non abbassare la guardia", dice Pruiti. 

Buccinasco è un dormitorio di lusso. È difficile tenere alta la soglia d'attenzione nel paese: la coscienza del territorio è molto ridotta. Buona parte dei cittadini vive il paese solo per dormire. E nei weekend, con i suoi parchi, i suoi spazi all'aperto. Nulla farebbe intendere, visto agli occhi di un esterno. "Invece continuano ad esserci persone impunite che costruiscono nel Parco agricolo sud, edifici nati con le amministrazioni precedenti e di cui nessuno ha mai detto nulla – conclude Pruiti -. Ora noi vogliamo semplicemente far rispettare le regole a tutti, qualunque sia il loro cognome". 

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