23 settembre 2013 ore: 11:36
Disabilità

Spot e cortometraggi per ''restituire la parola alla persona sorda''

Un pomeriggio ''guardando la sordità''. Uno spot, un lungometraggio e due cortometraggi sulla persona sorda e sulla sordità: è l’iniziativa promossa da Fiadda alla Casa del Cinema di Roma. Del Fante: ''Siamo in campo per i diritti''
Matilde - foto 1
boxROMA - Gli occhi di Giacomo, le espressioni di Matilde e i pensieri di Chiara: tre persone diverse, per età. Tre persone uguali, persone sorde. Un lungometraggio e due cortometraggi, tre giovani registi: “L’estate di Giacomo” di Alessandro Comodin, “Matilde” di Vito Palmieri e “Io, straniera?” di Alessandro Mastrantonio. Regista, quest’ultimo, anche dello spot “Vuoi parlare con me?”, prodotto da Fiadda Roma (Famiglie italiane associate per la difesa dei diritti degli audiolesi), promotrice dell’evento “Parliamone attraverso l’audiovisivo. Uno sguardo sulla sordità” che si è avuto lo scorso sabato 21 settembre presso la Casa del Cinema di Roma. Due ore di cinema, due ore di riflessione su cosa pensa, come vive, come si relazione una persona sorda. Il tutto, sottotitolato, su grande schermo e con il patrocinio del Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazione razziali), della Fish (Federazione italiana superamento handicap), della Regione Lazio, della Provincia e di Roma Capitale. 
 
“Ci piace essere chiamate persone sorde. - ha sottolineato Emilia Del Fante, presidente di Fiadda Roma, in apertura di manifestazione -  Persone, in primo luogo. Siamo in campo per i diritti. L’iniziativa di oggi evidenzia un tema sociale, ma è anche un momento culturale. Il messaggio è che ci dobbiamo fermare a riflettere e non più cogliere l’informazione in modo così veloce e superficiale”. 
 
“Giacomo - ha spiegato Alessandro Comodin, regista del lungometraggio “L’estate di Giacomo” - è un amico da sempre. Ho seguito il suo percorso, quello di un sordo con impianto cocleare che vuole sentire. La storia è quella di un adolescente che diventa grande. Il soggetto non è la persona sorda, ma un amico che diventa adulto. Un amico sordo, con la sua identità”. “L’idea – ha aggiunto Vito Palmieri, regista di “Matilde” – nasce insieme all’Agfa - sezione Fiadda, associazione di genitori di figli audiolesi. Associazione bolognese che peraltro ha prodotto il cortometraggio. Non è stato facile pensare ad una storia di sordità. E’ la mia prima volta sul tema. Ci siamo ispirati ad alcuni episodi veri della vita di Matilde, piccola protagonista. I premi sono arrivati da soli: non ce li aspettavamo. Berlino, Toronto, il Riff di Roma”.
 
“Credo che una delle questioni più urgenti – ha poi concluso Alessandro Mastrantonio, regista del cortometraggio “Io, straniera?” e anche dello spot “Vuoi parlare con me?”, prodotto da Fiadda Roma -, sia quella di restituire la parola alla persona sorda. L’inclusione si può raggiungere solo se la società è informata in maniera corretta: questa è la proposta del cortometraggio e anche dello spot”. L’evento è stato moderato da Giampiero Griffo e Valerio De Simone. Per saperne di più: www.fiaddaroma.it 
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