BOLOGNA – “Lucio Dalla è Bologna. Sembrerà retorica e banalmente oleografica questa icona popolare, ma è così. È proprio difficile non attribuire all’immagine di questa città il suo artista più autentico. Eppure oggi Bologna sembra non riesca a valorizzare davvero l’impronta che ha lasciato nel panorama musicale italiano e internazionale. Velleitarie iniziative e sporadici progetti vogliono rilanciare l’opera e l’eredità dell’artista, ma senza una vera prospettiva degna di un legittimo riconoscimento. Si perdonerà il mio pensiero che non vuole essere polemico, ma solo dettato dall’affetto immenso e dalla stima fraterna che provavo per questo amico cantante”. Lo scrive Roberto Morgantini sulle pagine del giornale di strada Piazza Grande che, come da cinque anni a questa parte, ha scelto di ricordare Lucio Dalla sul numero di marzo (Dalla è morto in Svizzera il primo marzo 2012). “Chiedimi chi era Lucio”, questo il titolo che campeggia sulla copertina del numero di marzo del giornale su cui vediamo il volto di Lucio Dalla, in una fotografia in bianco e nero realizzata da Paolo Ferrari nel 1994. Il giornale sarà in strada a partire dal 3 marzo in un nuovo formato e con una grafica rinnovata.
Lucio Dalla ha raccontato meglio di chiunque altro lo spirito autentico di Bologna. Ed è un riconoscimento che arriva dal sociologo Roberto Grandi, ex assessore alla Cultura del Comune e oggi presidente dell’Istituzione Musei, che, intervistato su Piazza Grande, dice: “L’eredità culturale che Lucio ci lascia è legata a un suo desiderio che speriamo di veder realizzato il prima possibile, dar vita a una fondazione che aiutasse i giovani cantanti e artisti a perseguire il loro talento, formandoli e dando loro una possibilità. Confido che a breve la fondazione Dalla sia in grado di concretizzare la memoria di Lucio per come era, una persona generosa in grado di intuire il talento dei giovani”. A mettere a frutto l’eredità artistica di Lucio Dalla sono state diverse band nate sotto le Due Torri, tra cui Lo Stato Sociale. “Dalla è stato un grande insider, sempre sulla cresta dell’onda, ma allo stesso tempo un outsider, una persona mondana, letterato e ‘ignorante’, faceva musica secondo i propri canoni – dice Alberto Guidetti, drum machine/sintetizzatori dello Stato Sociale – Per questo ci ritroviamo molto nel suo approccio alla vita e alla carriera musicale”.
Il giornale di strada si presenta con una grafica rinnovata e con un nuovo formato. Al suo interno tante conferme, ma anche tante novità come la pagina dedicata alle recensioni “Libri selvaggi” a cura di Mostri selvaggi e la collaborazione con “Bologna Press” di Michael Phillips che, a partire da questo numero, avrà due pagine in inglese all’interno del giornale. Tra le conferme, la rubrica “Le partite della vita” di Gianluca Morozzi, “Terreno” di Giovanni Nicolini, “Cosa succede in città” a cura di Danilo Masotti, la pagina dell’Happy Center e la rubrica di Auser.
“Piazza Grande” di marzo sarà presente in via d’Azeglio, in piazza de’ Celestini vicino alla casa di Lucio Dalla dove dal 3 marzo ci sarà un’iniziativa “A casa di Lucio” a cui Piazza Grande è invitata. Sempre il 3 marzo con replica il 5, al Cortile Cafè (via Nazario Sauro 24/A) è in programma una serata musicale organizzata dall’Happy Center e dal Mercato di Piazza Grande. Il 4 marzo presso il Centro commerciale Lame e l’Ipercoop Conad di via Larga ci sarà un banchetto con le copie del giornale e il libro fotografico “Indimenticabile Lucio” edito da Camera Chiara.