MILANO - I malati di Alzheimer a Milano sono 11.776. Lo rivela un'indagine condotta dall'Ast (Azienda sanitaria territoriale), che si basa sui dati del consumo di farmaci specifici, sulle esenzioni dal ticket e sulle schede ospedaliere. Circa 3,6 anziani over 65 su 100 sono colpiti da questa patologia. Per questi milanesi il Comune, insieme ad una rete di realtà del terzo settore, ha redatto la Carta dei diritti della persona con decadimento cognitivo. Nove articoli che sanciscono per ogni malato il diritto alla socialità, al rispetto della propria dignità, alla salute, all'ascolto e partecipazione alle scelte, ad una diagnosi tempestiva, ad una presa in carico immediata, competente e integrata, ad una sorveglianza etica e legale. "Questa carta costituisce la linea guida dei servizi che ogni realtà offre sul territorio comunale", sottolinea Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociale, intervenuto questa mattina al convegno organizzato a Palazzo Marino.

Una bozza della Carta dei diritti era stata presentata durante il Forum delle politiche sociali della primavera scorsa. In questi mesi associazioni ed enti hanno fatto le loro osservazioni, che hanno permesso di arrivare alla stesura definitiva. Il concetto di salute su cui si basa la Carta è quello definito dall'Organizzazione mondiale della sanità, per la quale "uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale non consiste soltanto in un'assenza di malattia o di infermità". Per questo motivo, la Carta stabilisce che il malato di Alzheimer ha innanzitutto il diritto a una vita dignitosa, a non rimanere solo, ad avere al suo fianco persone che lo tutelino. All'articolo 1 (Diritto alla socialità) si legge che "il primo passo per la tutela della salute psi-fisica è la lotta all'isolamento sociale: il benessere di una persona deriva anche dalle sue interazioni sociali. Allo stesso modo, anche i caregiver hanno diritto a una vita relazionale il più normale possibile". E all'articolo 4 (Diritto all'ascolto e partecipazione), "La persona con decadimento cognitivo ha diritto ad esercitare la propria autonomia residua. Le difficoltà di comunicazione non devono giustificare l'assenza di attenzione ai desideri e alle volontà del malato".

Per l'assistenza ai malati di Alzheimer e il sostegno alle loro famiglie, il Comune di Milano ha incrementato le risorse a bilancio, passando dai 39 mila euro del 2013 ai 150 mila di quest'anno. Soldi che servono per diverse attività, svolte spesso da realtà del terzo settore: il numero verde gratuito 800.679.679 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 17.30), per informare i cittadini e indirizzarli ai servizi già esistenti; la conduzione dei nove Alzheimer Café dove si svolgono attività ludico-ricreative e di sostegno ai familiari; interventi non farmacologici anch’essi distribuiti nelle nove zone (pet-therapy, attività motoria, musicoterapia, laboratori espressivi). Tra i progetti sostenuti in questi anni ci sono inoltre i Centri di Psicologia per l’Anziano e per l’Alzheimer (CPAA) dove sono offerti aiuto e accompagnamento per i malati, i loro familiari e chi si prende cura di loro. Nel 2015 nei centri sono state effettuate più di 1.500 prestazioni. (dp)