28 settembre 2016 ore: 14:04
Salute

Al cinema nei panni del malato di Alzheimer: "incertezza e timore"

Iniziativa di sensibilizzazione della Federazione Alzheimer Italia nelle sale cinematografiche italiane in occasione del Mese Mondiale Alzheimer. Gli spettatori sperimentano la sensazione di smarrimento che per altri è la quotidianità
Spettatori cinema - Federazione Alzheimer

MILANO - Bocche aperte, occhi sgranati. Sul grande schermo scorrono le immagini di un film diverso da quello per cui si è pagato il biglietto. È successo, tra il 21 e il 25 settembre, a 150 mila spettatori di 70 sale cinematografiche. Non si è trattato di un gigantesco scherzo, ma di un esperimento per far vivere agli spettatori le sensazioni di smarrimento e confusione con cui i malati di Alzheimer convivono tutti i giorni. L'iniziative è stata della Federazione Alzheimer Italia, in occasione del Mese Mondiale dedicato a questa malattia.

- Gli spettatori che si sono recati nei cinema italiani aderenti al consorzio UniCi (Unione Cinema) si sono trovati di fronte a un apparente errore: il film che cominciava sullo schermo non era quello per cui avevano pagato il biglietto, bensì il celebre film con Diego Abatantuono Eccezziunale… veramente. Un imprevisto che ha creato sconcerto in sala, come racconta il video realizzato al cinema Anteo di Milano il 21 settembre, che raccoglie le reazioni di alcune delle persone che hanno assistito alla proiezione “sbagliata”.

Incertezza, spiazzamento, timore di aver sbagliato luogo: per qualche minuto, prima che sullo schermo comparisse una frase che spiegava il senso dell’esperimento, gli spettatori hanno avuto l’occasione di mettersi nei panni di un malato di Alzheimer, sperimentando in prima persona il disorientamento con cui si trova ad avere a che fare nella quotidianità.

"Far vivere in prima persona quella sensazione di smarrimento che per i malati di Alzheimer è la quotidianità - commenta Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia - rappresenta un’occasione per sensibilizzare sia sulle loro necessità, sia sugli aspetti culturali e sociali legati allo stigma, che colpisce non solo i malati ma anche le famiglie. Rendere sempre più persone consapevoli significa fare un passo avanti per combattere il senso di esclusione di malati e familiari, contribuendo a migliorare la loro qualità di vita".

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