Accesso diretto alle comunità senza passare dai Sert: la ''rivoluzione'' della Regione Piemonte
Infatti fino a ora tocca ai Ser.t territoriali determinare la diagnosi, e quindi lo stato di tossicodipendenza, e a decidere insieme agli utenti il percorso terapeutico che in molti casi consiste nell’inserimento in una comunità gestita da soggetti del privato sociale e per le quali l’Asl di competenza paga una retta giornaliera. Con le nuove norme sarà il personale qualificato delle associazioni e cooperative sociali accreditate a determinare la prima diagnosi e a inserire direttamente il tossicodipendente nella propria struttura se lo si ritiene necessario. Dopo due mesi dovrà essere inviata una relazione al Ser.t di competenza che entro 30 giorni dovrà confermare o meno la validità del trattamento psico-sociale proposto e decidere per il conferimento della retta giornaliera. In caso di contrasto tra l’ente pubblico e quello privato sarà una commissione terza, la cui composizione è rimandata ai regolamenti, a esprimere un giudizio.
“Si tratta di un libero accesso ‘parziale’ - spiega Leopoldo Grosso vicepresidente del Gruppo Abele e membro della Commissione che ha stilato l’atto di intesa – che lascia ai Ser.t la responsabilità della diagnosi multidisciplinare dei casi oltre che la facoltà di accettare o meno il percorso terapeutico proposto dalla comunità. Ma l’accordo raggiunto contiene anche altri cambiamenti significativi. Prima di tutto sono stati abilitati anche i trattamenti definiti ambulatoriali. Dovranno quindi essere finanziati anche gli incontri e le terapie che non prevedono la residenzialità, inoltre è prevista la possibilità di sperimentare interventi tra sanitario e sociale, quelli a esempio che possono accompagnare le persone dopo la fine dei percorsi in comunità o i progetti di inserimento lavorativo. Il nostro giudizio sul lavoro svolto è positivo, ma con alcuni limiti. In primo luogo manca ancora la definizione dei dipartimenti, che dovrebbe avere funzione di coordinamento, indirizzo e controllo. Inoltre mi parrebbe importante che a gestire e decidere l’assegnazione delle rette sia un soggetto terzo, infatti se si lavora in un regime di collaborazione e integrazione con i Ser.t non si può pensare che sia uno dei due soggetti a gestire gli aspetti economici”.(gm)