Addio a Margherita Hack. Tanti gli appelli sociali sostenuti
Margherita Hack
ROMA - Un vita per la scienza, ma anche un forte impegno civile e politico. Astrofisica apprezzata a livello internazionale, Margherita Hack era nata a Firenze nel 1922. Si è spenta a 91 anni (che aveva compiuto da poco), nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 giugno; da una settimana era ricoverata per problemi cardiaci all'ospedale di Cattinara. E’ stata membro delle più note società fisiche e astronomiche e la prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste. Importante il suo contributo nella classificazione delle stelle. Grande divulgatrice, vegetariana, innamorata dei suoi animali, un impegno costante a affermare i diritti di libertà e uguaglianza. Candidata più volte, nel 2006 era stata eletta alla Camera con il Partito dei Comunisti Italia.
Dalla caccia ai diritti dei rom, molti gli appelli che aveva sottoscritto prestando le sue capacità alla causa. Tra questi l'appello "Il diritto all'alloggio non si sgombera", campagna dell’associazione 21 Luglio contro il “piano nomadi”. Aveva aderito alla sottoscrizione “Election Day: costruire democrazia nelle partecipazione”, promossa dal comitato Articolo 33 per chiedere al sindaco di Bologna, Virginio Merola, di indire il referendum sui finanziamenti pubblici alle scuole paritarie private Ma aveva sostenuto anche casi umani, come quello di una bambina sottratta ai genitori per la presunta malattia mentale della madre. Si era espressa in favore del referendum anticaccia del Piemonte, convinta come era che gli animali appartengono alla natura e tutti hanno il diritto di vivere in tranquillità. E si era schierata per la sospensione della caccia alla volpe in tana nella provincia di Siena. A sua volta era stata oggetto di un appello al Presidente della repubblica Napolitano per la nomina a senatore a vita, per i suoi meriti in campo scientifico.
Tra i primi commenti di saluto quello del sindaco di Roma, Ignazio Marino. “La scomparsa di Margherita Hack rappresenta una grande perdita per la cultura italiana. - si legge in una nota - L’astrofisica fiorentina, infatti, oltre ad essere una scienziata che ha dato lustro al nostro Paese, è stata una donna di grande impegno, civile e sociale. La prima a dirigere un osservatorio astronomico nel nostro Paese. Un’italiana che ha sempre partecipato appieno, e con autentica passione, alle vicende nazionali. Uno spirito critico che sicuramente ci mancherà”. (Daniele Marescotti)