Ieri è iniziato in Consiglio comunale il dibattito per l'istituzione del regolamento che introduce in città il registro delle convivenze. Sabato l'appuntamento è alla spiaggia del Poetto, previsti migliaia di partecipanti
Tania/A3/contrasto
CAGLIARI - Da un lato il registro per le unioni di fatto, dall'altro il primo vero "Gay-pride" cagliaritano di sabato, preceduto negli anni scorsi da manifestazioni più o meno riuscite. Sono giorni decisivi nel capoluogo sardo per i diritti degli omosessuali e per la lotta contro la discriminazione sessuale. In queste ore il Consiglio comunale di Cagliari sta discutendo il regolamento per le unioni che prevede in sei articoli anche il registro delle convivenze. Non solo quelle tra uomo e donna, ma anche le coppie dello stesso sesso potranno chiedere di essere registrate, basterà che dimostrino di risiedere assieme da almeno un anno con registrazione anagrafica. Ma se da una parte il centrosinistra alla guida della città col sindaco Massimo Zedda festeggia per il passo in avanti verso il riconoscimento dei diritti delle comunità miniori, da vari ambienti conservatori della società la decisione dell'amministrazione non è stata apprezzata, anche perché arriva a pochi giorni dal primo "Gay-pride" sardo che si svolgerà sabato nella grande spiaggia del Poetto. Ad organizzarlo è l'associazione Arc, affiancata da numerose associazioni di volontariato e culturali. "Il raduno inizierà alle 16 in piazza Arcipelaghi, alla Prima fermata - ha detto Carlo Cotza, portavoce dell'associazione. - il corteo proseguirà sino all'ex ospedale Marino: sarà un momento di libertà per ciascuno, non solo per le persone omosessuali ma per chi viene discriminato tutti i giorni". Previsti migliaia di partecipanti.