Costa d'Avorio: una scuola trasformata in campo militare di addestramento per per le reclute dei sostenitori del presidente Laurent Gbagbo. Ragazze con teste rasate e, alla lavagna, istruzioni sui fucili automatici
La mappa della Costa D'Avorio.
In esclusiva da News from Africa
ANCHE alle ragazze sono state rasate le teste, nell’Istituto di Maria Teresa, una scuola primaria dedicata alla moglie del primo presidente della Costa d’Avorio. Vestite con magliette color cachi ed equipaggiamenti mimetici, lavorano in cucina, per preparare il pasto ai ragazzi che hanno invaso la loro scuola il 15 agosto. Questi “Young Patriots” hanno trasformato l’istituto in un campo di addestramento militare per le reclute dei sostenitori del presidente Laurent Gbagbo.
La scuola, situtata nell’animata città di Abidjan, nel distretto Adjame, ora serve come quartier generale della maggiore organizzazione militare della Costa d’Avorio, il Patriotic Grouping for Peace (GPP). L’accesso al campo è recintato da sacchi di sabbia, mentre una barriera di vecchi alberi, sulla strada esterna, costringe le automobili a rallentare e a superare lo sbarramento in fila.
Zeguen Toure, l’indiscusso capo del GPP, non fa misteri sulle reali intenzioni della sua organizzazione: “Le autorità hanno un atteggiamento passivo nell’affrontare la situazione e noi siamo stanchi di questo – afferma -. Sosteniamo il presidente in ogni cosa che fa, ma siamo stanchi del suo negoziare. Il nostro unico scopo è la guerra e decideremo noi stessi quando sarà giunto il momento”.
Le classi della scuola sono state trasformate in dormitori e le sale TV sono piene di giovani in divisa militare, che hanno ai piedi scarponi nuovi e lucenti. Si mettono sull’attenti e salutano cordialmente appena arrivano visitatori. “Non siamo solo una banda di assassini”.
Toure ha detto, durante una visita ai locali, che l’edificio è ora utilizzato per fornire addestramento militare a 1.600 volontari del GPP. Le istruzioni dettagliate su un fucile automatico e sulle sue diverse parti, scritte su una lavagna, dimostrano chiaramente che tale addestramento riguarda anche l’uso delle armi da fuoco.
Ma Toure nega che i suoi uomini siano solo delinquenti politici che attaccano le persone sospettate di essere simpatizzanti dei ribelli e i baroni del suo Ivorian Popular Front (FPI). “Noi siamo qui per dimostrare che non siamo una banda di assassini – afferma Toure -. Infatti, metteremo ordine ai confini. Le organizzazioni come le Nazioni Unite parlano male di noi, ci definiscono una milizia tribale. Ma noi siamo solo volontari che considerano proprio dovere difendere la Costa d’Avorio. Tutto ciò che vogliamo è riprendere il nostro Paese dalle mani dei ribelli”.
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