Globalizzazione: rischi e opportunità
L’UNDP elenca però anche i rischi della globalizzazione quali:
- alti costi umani delle crisi finanziarie: la crisi delle “Tigri asiatiche” del 1997 – 99 ha causato fallimenti a catena diminuzione di salari reali, l’aumento della disoccupazione, la riduzione della scolarizzazione, tagli nei servizi pubblici e l’aumento della tensione e frammentazione sociale;
- insicurezza dei posti di lavoro, con la crescita di lavoro sommerso e dei rapporti “precari e flessibili”
- insicurezza sanitaria: viaggi frequenti, migrazioni e condizioni precari di vita hanno facilitato la diffusione di alcune patologie;
- insicurezza culturale: le nuove reti di comunicazione e i “marchi globali” (Nike, Sony, etc.) possono mettere in pericolo la diversità culturale e suscitare reazioni di chiusura;
- insicurezza personale: i mercati “privi di regole” favoriscono i traffici criminali di persone armi, droga, denaro;
- insicurezza ambientale: il degrado ambientale minaccia tutto il mondo e già riduce drasticamente i mezzi di sostentamento di almeno 500 milioni di persone;
- insicurezza politica: l’aumento delle tensioni sociali aumenta l’instabilità politica dei singoli Paesi: dei 61 principali conflitti armati scoppiati fra il 1989 e il 1998, 58 sono stati conflitti civili; i conflitti, oltre che da squilibri economici e sociali, sono ormai alimentati anche dal traffico di armi e da organizzazioni mercenarie nate dopo la fine della “Guerra fredda”.