8 aprile 2014 ore: 15:54
Non profit

Aiuto allo sviluppo, ActionAid: “Italia in ripresa dopo 2 anni di tagli”

Secondo i dati Ocse/Dac, l’Aps è passato da 2,7 milioni nel 2012 a 3,1 nel 2013. Il segretario De Ponte: “Ci auguriamo che si vada avanti nella direzione di un rinnovato impegno del ruolo del nostro Paese nel mondo"
. Aiuto Pubblico allo Sviluppo europeo per la salute - Rapporto 2012

Aiuto Pubblico allo Sviluppo europeo per la salute - Rapporto 2012

Roma - “Con soddisfazione notiamo che l’Italia ha intrapreso un trend positivo in merito alle risorse destinate all’aiuto pubblico allo sviluppo (Aps): parliamo infatti di un aumento delle risorse pari al 13.4% negli ultimi dodici mesi rispetto all’anno precedente, con cui l’Italia si assesta ad un rapporto Aps/Pil pari allo 0,16%, ovvero una crescita dello 0,02% rispetto al 2012”. Così Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid, commenta i dati forniti questa mattina dall’Ocse/Dac relativi all’aiuto pubblico allo sviluppo. “In termini assoluti il nostro Paese è passato da 2,737 milioni di dollari del 2012 allo 3,104 milioni di dollari nel 2013”. Un risultato che è in linea con quanto dettato dal Def (Documento di Economia e Finanza) dell’aprile dello scorso anno: il piano descriveva infatti un lento ma graduale aumento delle performance quantitative con stime dello 0,15-0,16% per il 2013, dello 0,18%-0,20% per il 2014 e dello 0,21-0,24% per il 2015”.

I dati appena pubblicati dal Dac relativi agli aiuti sborsati dei paesi dell’Ocse sull’aiuto pubblico allo sviluppo – spiega ActionAid – mostrano un’inversione di tendenza rispetto ai precedenti  due anni caratterizzati da costante decrescita: 17 dei 28 paesi Dac hanno infatti aumentato il loro impegno nel settore della cooperazione internazionale; un esborso totale di 134.8 miliardi di dollari, ossia una crescita globale del 6,1% in termini reali rispetto al 2012, toccando così il livello massimo mai raggiunto. Si tratta però di una ri-allocazione degli aiuti: se si analizzano i dati, ci si accorge come il vero incremento abbia interessato prestiti e altri strumenti finanziari a carattere concessionale, mentre la percentuale degli aiuti a dono è aumentata solo del 3,5%, con esclusione della remissione del debito. “Inoltre – sottolinea De Ponte – il dato drammatico riguarda la diminuzione dell’aiuto bilaterale destinato all’Africa Sub-Sahariana, che essendo ancora oggi la regione più povera, non può beneficiare di aiuti non a dono come i prestiti. La crisi economica quindi non può più essere utilizzata come scusa per non aiutare le regioni più  povere, prima tra tutte l’Africa Sub-Sahariana”.

“In merito all’Italia – conclude De Ponte – ci auguriamo che si vada avanti nella direzione di un rinnovato impegno del ruolo del nostro Paese nel mondo, a sostegno anche dei progressi relativi alla riforma della legislazione della cooperazione allo sviluppo. Tra le altre cose nel disegno di legge di iniziativa governativa,  in discussione ora in Commissione esteri del Senato, si prevede proprio il riallineamento delle risorse destinate all’APS, passo che riteniamo decisivo per dare solidità alle prospettive di cooperazione internazionale e lotta alla povertà": 

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