Auto-mutuo aiuto: crescono i gruppi dedicati alle neo mamme
“Mio marito e la mia famiglia cercavano di capire, ma non potevano farlo. La pediatra mi diceva che tutto sarebbe passato allattando, una mia amica psicologa mi consigliava di prendermi un po' di tempo libero. Tutto inutile”. La svolta è arrivata frequentando un corso dell'associazione ombrello “Ama” di Brescia: “Ho iniziato a pensare che laddove non arrivavano medici e psicologi potevano arrivare i consigli di altre mamme - racconta Laura -, così ho provato a organizzare un gruppo di mutuo aiuto anche nel mio paese. Il consultorio mi ha fornito i nomi delle mamme che avevano partorito nel mio stesso periodo, e io ho iniziato a chiamarle”.
In pochi giorni Laura ha contattato circa 50 mamme proponendo loro di incontrarsi ogni quindici giorni per scambiare esperienze e consigli. “Ho scoperto che i miei problemi erano li stessi di tante altre mamme -continua Laura- e molte sono state entusiaste dell'idea”. Il gruppo ha iniziato ad incontrarsi al consultorio di Palazzolo sull'Olio, coinvolgendo otto neo mamme. “Ho scoperto che quando si è soli le difficoltà possono apparire insormontabili, come il bambino che non mangia o che piange spesso, ma possono essere superate da semplici consigli, che spesso i pediatri non danno”.
Da quando il gruppo ha iniziato a ritrovarsi è passato un anno. E i problemi da affrontare evolvono con la crescita dei bambini, per questo anche il gruppo si sta ripensando. “Ora stiamo lavorando a un progetto che si chiama 'Mamme a Bordo' - spiega Laura -: l'idea è quella di utilizzare la solidarietà che è nata tra noi per fondare una sorta di banca del tempo, impegnandosi a turno a tenere i bambini e ad organizzare delle attività per loro.” (vedi lanci successivi) (Andrea Legni)