12 gennaio 2011 ore: 16:21
Immigrazione

Flussi e “Click day”: chi si affida ai patronati rischia maggiormente di essere escluso

Piacentini (Cgil Milano): “Il patronato, che raccoglie molte domande, non le può inviare tutte in un unico pacchetto, ma è obbligato a mandarle una per una”. E chi non è tra i primi rischia l’esclusione poiché i posti vanno esauriti in pochi minuti
Tommaso Bonaventura/Contrasto Due immigrati lavorano in una fabbrica meccanica
MILANO – Il meccanismo di invio delle domande per accedere al decreto flussi è identico a quello del 2007 che aveva evidenziato molti problemi. Nei giorni cruciali del “click day” chi si affida ai patronati rischia maggiormente di essere escluso dalla graduatoria rispetto a chi compila la domanda da solo. “Il patronato, che raccoglie molte domande, non le può inviare tutte in un unico pacchetto -spiega Riccardo Piacentini, responsabile del centro immigrati della Cgil Milano-. Ma è obbligato a mandarle in sequenza, una per una”. Chi non è tra i primi della lista rischia di essere escluso dalla regolarizzazione dal momento che nelle giornate del “click day” i posti vanno esauriti in pochi minuti.
 
Una situazione tanto più rischiosa se, come avvenuto nel 2007, dovessero verificarsi intoppi nell'invio della sequenza delle domande presentate dai patronati: se il software del ministero incontra irregolarità nella prima, a catena, tutte le domande vengono bloccate.
“Quello che useremo quest'anno è lo stesso identico software del 2007 -commenta Riccardo Piacentini- in questa situazione ha più possibilità di rientrare nei flussi chi invia la propria domanda da casa”.
 
Del resto il meccanismo dei flussi è un segreto di pulcinella: la stragrande maggioranza dei 98mila lavoratori che otterranno la regolarizzazione dopo il click day” vivono e lavorano (in nero) in Italia da anni. “Non c'era bisogno di un nuovo decreto flussi -commenta Maurizio Bove della Cisl Milano- quanto piuttosto di un meccanismo che permettesse di emergere a chi lavora in nero in Italia da anni”.
 
Per evitare truffe, i sindacati invitano gli immigrati e i datori di lavoro a non fidarsi delle promesse di improvvisati factotum e consulenti. “Rivolgetevi ai nostri sportelli, daremo tutte le informazioni e la consulenza necessaria”, fanno sapere Acli, Cisl e Cgil di Milano.
Inoltre, per informare i cittadini immigrati e i datori di lavoro la Cgil di Milano ha organizzato, presso la Camera del Lavoro (corso di Porta Vittoria, 43) un ciclo di incontro quotidiani che avranno inizio lunedì 17 gennaio e che si concluderanno a fine mese “in cui forniremo consulenza e spiegheremo in che modo compilare da soli la domanda e inoltrarla”, spiega Piacentini. Per info: www.cgil.milano.it/immigrazione. (is)
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