15 dicembre 2010 ore: 10:42
Famiglia

Giovani sempre più precoci: cambia il consumo di alcol in Friuli Venezia Giulia

Rapporto della regione sul triennio 2005-2008. Donne colpite in numero crescente da patologie alcol-correlate e persone che iniziano a bere nella terza età. Mortalità elevata: 900 persone ogni anno
Alcol: ragazzo in vasca da bagno piena di lattine

Alcol: ragazzo in vasca da bagno piena di lattine

UDINE – Giovani che iniziano a bere in età sempre più precoce, con modalità da “sballo” e spesso insieme ad altre droghe. Persone che iniziano tardi, nella terza età, a consumare alcolici e donne colpite in numero crescente da patologie alcol-correlate. È questo il quadro che emerge dal rapporto sul consumo di alcol relativo al triennio 2005-2008, presentato ieri dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia nell’ambito della conferenza regionale organizzata in collaborazione con l’Azienda sanitaria n. 4 Medio Friuli e Federsanità Anci a Udine.
Secondo i dati, la mortalità (900 persone all’anno) e la morbilità (300 posti letto costantemente occupati negli ospedali) per alcol si confermano molto elevate. Dal rapporto emerge anche che si stanno modificando le modalità di consumo: dal bere del vino durante i pasti si sta passando all’assunzione di birra, vino, superalcolici e aperitivi soprattutto nel tempo libero. Le statistiche parlano di 220 mila persone che, in Friuli Venezia Giulia, consumano alcol in quantità dannose e rischiose per la salute (il 18% della popolazione).

Secondo l’assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, la diffusione dei problemi alcolcorrelati “impone una riflessione a tutte le componenti della società, dalle più piccole e radicate sui territori a quelle politiche ed istituzionali”. E commentando i dati ha aggiunto: “Si tratta non solo e non tanto di sviluppare azioni di tipo sociale o sanitario, ma di modificare radicalmente una cultura, troppo poco attenta e spesso colpevolmente permissiva nei confronti dell’alcol”. Kosic ha ricordato anche la recente approvazione delle linee di indirizzo su alcol e guida e delle delibere su alcol e lavoro e tossicodipendenza e lavoro. “Con questi atti – ha spiegato –  si è voluto definire modalità omogenee ed efficaci di intervento, sia clinico sia psicosociale, nella logica degli interventi di rete territoriale e della loro necessaria integrazione. La prevenzione va ricercata in collaborazione con gli altri sistemi. Si proseguirà quindi sulla strada della sinergia, aggiornando la spesa in base alle risorse disponibili e con le indicazioni provenienti dal mondo scientifico e tecnico”. (gig)
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