La Gelmini ripristina i lettori di scambio stranieri
Roma - I lettori di scambio stranieri (i docenti madrelingua che portano la loro lingua e cultura nelle nostre universita') non dovranno piu' fare i bagagli. Un anno fa la legge 133 del 2008, la manovra estiva del governo, li aveva cancellati con l'articolo 24, il cosiddetto taglia-leggi. Subito si era levato un coro di proteste da sindacati e mondo accademico e, ovviamente, dagli stessi lettori. Ora il ministro dell'Universita', Mariastella Gelmini, ha deciso di correre ai ripari: nel ddl di riforma dell'universita' torna questa figura, all'articolo 14.
Nel testo si legge che "in esecuzione di accordi culturali internazionali che prevedono l'utilizzo reciproco di lettori", gli atenei possono conferire incarichi annuali a "studiosi stranieri" che hanno una "comprovata professionalita'" per svolgere attivita' finalizzate "alla diffusione della lingua e della cultura del paese di origine". Il ministro, dunque, mette fine cosi' ad una querelle che durava da un anno. I lettori, infatti, si erano subito ribellati alla loro cancellazione ricordando al governo che la loro presenza nelle universita' italiane e' frutto di accordi bilaterali tra i paesi. Settantotto di loro (in tutto sono 125) avevano anche scritto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per sollecitare un intervento. La stessa Crui, la Conferenza dei rettori, si era rivolta al ministro per scongiurare l'incidente diplomatico. Negli scorsi mesi ci sono stati incontri al ministero tra esponenti delle ambasciate e tecnici che hanno promesso di rimediare. Una promessa mantenuta attraverso il ddl di riforma dell'universita'. La gaffe internazionale e' stata evitata.
(DIRE)