12 novembre 2009 ore: 15:11
Giustizia

Lavoro all’esterno del carcere, un quinto dei detenuti sono di Bollate

In tutta Italia sono solo 500. Il dato è contenuto in un articolo dell'ultimo numero del mensile “Carte Bollate”, curato dai detenuti del penitenziario milanese. Nella struttura milanese la recidiva è solo al 16%
MILANO – In tutta Italia sono solo 500 i detenuti in articolo 21 (che lavorano all'esterno del carcere) e ben cento di questi vengono dal carcere di Bollate. Il dato è contenuto in un articolo dell'ultimo numero del mensile “Carte Bollate”, curato dai detenuti del penitenziario milanese. Nel pezzo si sottolinea l'efficacia delle misure alternative per prevenire la recidiva e combattere il sovraffollamento. 
Tra quanti scontano interamente la pena dietro le sbarre infatti, la recidiva è del 70% e crolla al 30% tra coloro che hanno potuto scontare gli ultimi tre anni di pena in misura alternativa (a oggi, sono circa 20mila i detenuti che potrebbero usufruirne).
E se si prendono in considerazione le statistiche dei detenuti del carcere di Bollate (nato come “carcere sperimentale”, una struttura “aperta” in cui il numero di detenuti lavoranti è molto alto) la percentuale di recidivi scende al 16%. “Ora è tempo di parlare  di Bollate come carcere e basta -si legge nell'articolo “Misure alternative per svuotare le carceri”- l'esperimento ha dimostrato ampiamente la validità del progetto originario”. (is)
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