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Ridare voce e competenza al bambino, considerandolo sempre più una risorsa attiva nella terapia con la famiglia, piuttosto che un semplice “minore da tutelare” è l’obiettivo principale proposto dal volume in oggetto. Una lettura piuttosto tecnica e per addetti ai lavori, quali psichiatri, psicologi, educatori e terapeuti della famiglia. Il bambino protagonista, che torna ad occupare un posto di primo piano dopo l’aumento smisurato di abusi e maltrattamenti infantili che ha portato al moltiplicarsi di centri e strutture territoriali di intervento e a stringere rapporti sempre più stretti con il Sistema della giustizia. Ma anche la crescita numerica di terapeuti della famiglia che in ambito ospedaliero e territoriale hanno combattuto per anni allo scopo di aprire le porte al familiare e che devono contrapporsi all’establishment psichiatrico, che detta le regole di interventi di natura prevalentemente biologica. Pertanto i lavori sulle disabilità, sull’autismo infantile, sui disordini psicosomatici e della condotta nei bambini e quelli a ponte tra biologico e psicoterapeutico sul disturbo da deficit dell’attenzione, presenti in questo volume, diventano esemplari per chi è interessato a intraprendere percorsi ardui, ma allo stesso entusiasmanti, ricchi di prospettive evolutive e di risorse da ricercare nel familiare.