9 luglio 2013 ore: 10:26
Economia

Kenya, azienda petrolifera Usa promette lavoro per i giovani

Incoraggiata dal governo che ha deciso di attrarre investitori stranieri attraverso incentivi fiscali, Camac Energy Inc ha aperto un ufficio a Nairobi e si è impegnata a promuovere misure di protezione ambientale
Estrazione di petrolio in Kenya

In esclusiva da News from Africa
NAIROBI – Incoraggiata dalla decisione del governo del Kenya di attrarre investitori stranieri attraverso incentivi fiscali, Camac Energy Inc, un’azienda petrolifera statunitense con attività in Africa ha aperto un ufficio in Kenya con la promessa di fornire opportunità di lavoro a giovani locali e prepararli per la ricerca di petrolio e gas. “L’apertura dei nostri uffici in Kenya indica il nostro impegno a rimanere nella nazione nel lungo termine ed usare questa sede come piattaforma di lancio per i nostri progetti di sviluppo comunitario. Crediamo nella collaborazione locale e continueremo ad assumere persone di nazionalità keniana”, ha affermato Kase Lawal, presidente e direttore generale di Camac Energy Inc, durante il lancio degli uffici di Nairobi.  

L’azienda, che si é impegnata ad investire 33,65 milioni di dollari nella ricerca di quattro blocchi di petrolio in Kenya, opera anche in Nigeria, Ghana e nel Gambia. Per sottolineare l’importanza che assegna alla collaborazione locale, l’azienda ha offerto al governo del Kenya un pacchetto azionario del 20 per cento nello sviluppo di qualsiasi scoperta commerciale. “Questo working interest del 20 per cento unito alle tasse e ai diritti sulla produzione permetterà alla popolazione del Kenya e a Camac Energy di trarre vantaggio dalla produzione e dallo sfruttamento proficuo dei blocchi”, ha affermato Lawal.

Per evitare resistenze da parte delle comunità locali come è successo per Shell nel Delta del Niger in Nigeria e Ogoniland, Camac Energy si è impegnata a promuovere misure di protezione ambientale e ad assicurare che le comunità che vivono nei dintorni delle aree di ricerca del petrolio traggano vantaggio attraverso opportunità d’impiego o forme di partenariato che permettano loro di partecipare ai progetti. In Ogoniland, ad esempio, Shell è stata accusata di inquinamento ambientale che ha provocato il diffondersi di varie malattie fra le comunità locali. Le comunità sono inoltre rimaste povere nonostante i numerosi campi petroliferi nelle aree circostanti.

Secondo Lawal, agli inizi della storia del settore petrolifero in Nigeria, non c’era sufficiente collaborazione, comunicazione e coordinamento fra le maggiori compagnie petrolifere, il governo federale e le comunità locali dove le operazioni petrolifere e del gas avevano luogo. Questa mancanza di comunicazione e coordinamento ha portato a trascurare e sabotare le attrezzature petrolifere da parte di studenti ed attivisti delle comunità. Il risultato é stato quello di un crescente e significativo degrado ambientale, in particlare nel Delta del Niger. Per troppo tempo, non c’e stato inoltre un programma efficace di condivisione dei redditi e di creazione di opportunità per queste comunitá locali. Molte di queste comunitá sono rimaste economicamente sottosviluppate, anche se il petrolio proveniva dalla regione.

Lawal afferma che se c’é una lezione per il Kenya, è quella di concentrarsi sulla comunicazione, la collaborazione ed il coordinamento fra operatori internazionali, governo e comunità sin dall’inizio. Inoltre, il governo dovrebbe evidenziare e facilitare temi di carattere locale e partecipazione nei settori del petrolio e del gas dal principio. Data la sua storia, Camac Energy si trova in una posizione privilegiata per facilitare questo tipo di iniziative. “Nel tempo Camac Energy Kenya nominerà un funzionario di intermediazione con le comunitá per lavorare in stretta collaborazione con i funzionari di governo ed altri leaders della comunità al fine di istituire una relazione solida con le persone che vivono nelle aree in cui operiamo. Inoltre contatteremo le Ong che si occupano di aiutare le comunitá nelle quali operiamo con l’obiettivo di creare sinergie per un miglioramento tangibile delle condizioni di vita delle comunità”, ha detto Lawal.

Il segretario di gabinetto per il petrolio e l’energia del Kenya Davis Chirchir ha affermato che il governo continuerá a sostenere gli investitori privati attraverso incentivi fiscali per permettere loro di aprire delle sedi nel paese. “Sostanzialmente crediamo che la nostra popolazione trarrá vantaggio da queste competenze e contribuirà alla crescita della nostra economia”, ha affermato Chirchir. (Zachary Ochieng, traduzione di Sara Marilungo)

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