11 novembre 2013 ore: 14:55
Economia

Povertà, ''situazione insostenibile'': ecco perché nasce un’Alleanza

Forum Terzo Settore: ''L’Italia spende contro la povertà solo un decimo di quanto fanno gli altri paesi europei”. I sindacati: “I fondi già presenti non si toccano''. Acli: “Restituire dignità a milioni di persone”
Mauro Vanoli Concorso 'Scatti di povertà'. Gioco con poco

Concorso 'Scatti di povertà'. Gioco con poco di Mauro Vanoli (finalista)

ROMA – Nel contrasto alla povertà “paghiamo uno spread” che non è più possibile tollerare: l’Italia investe in questa materia infatti “un decimo di quanto spende in media l’Europa a 15”, attuando di fatto interventi residuali che lasciano ai margini una larghissima fetta della popolazione. Il portavoce del Forum del Terzo Settore, Pietro Barbieri, spiega così l’adesione all’“Alleanza contro la povertà”, il soggetto nato per sostenere la necessità di un intervento organico per contrastare la povertà assoluta. “Il terzo settore – dice – è stato protagonista delle poche politiche attuate: senza le mense sociali e i luoghi di ospitalità non avremmo avuto neppure quel decimo della spese: l’Alleanza rimette al centro della dinamica il confronto fra il mondo del terzo settore e il mondo sindacale per dare una risposta all’assenza di iniziativa politica che registriamo anche con la legge di stabilità. E’ vero – afferma il portavoce del Forum – che non si possono fare miracoli, ma i segnali che arrivano finora non sono esattamente esaltanti: servono risorse e con esse un’azione per irrobustire i trasferimenti monetari e i servizi alla persona.

Con il Forum del terzo settore, dentro l’Alleanza ci sono anche regioni e comuni: “Siamo in difficoltà – spiega l’assessore alle Politiche sociali del Lazio, Rita Visini, in rappresentanza della Commissione Politiche sociali della Conferenza delle regioni, che aderisce all’Alleanza – perché non siamo in grado di programmare una politica strutturale organica: il governo deve prendere sul serio il problema”. Con le regioni, anche i comuni: “Si tratta – spiegano dall’Anci – di ragionare e costruire un modello non alternativo od esclusivo, o tutto pubblico o tutto privato, ma al contrario inclusivo e integrato che rimetta al centro le politiche sociali e i bisogni dei cittadini”. Con una “regia” che deve rimanere pubblica.

Dai sindacati – aderiscono Cgil, Cisl e Uil – l’attenzione a chiarire bene che le risorse per il Piano contro la povertà devono essere aggiuntive rispetto a quelle attuali, e non devono essere cercate nei soliti ambiti: no dunque a interventi sulle “pensioni medio basse”, no allo spostamento di fondi già dedicati a interventi sociali.
“Non tutto è possibile fare subito – dice Gianni Bottalico, presidente delle Acli – ma occorre restituire dignità e cittadinanza a milioni di italiani vittime di un fenomeno che si sta tremendamente allargando: “Il tema deve essere messo al primo punto della politica e la legge di stabilità è il momento ideale per prendere un’iniziativa politica precisa: la questione non può ovviamente essere affrontata in termini sommari, ed è necessario agire con una prospettiva pluriennale, ma un segnale di partenza immediato va dato. L’Alleanza, che è aperta a chiunque ne condivida lo scopo, nasce per ricordarlo a tutti, “a partire dal mondo della politica”. (ska)

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