19 ottobre 2012 ore: 12:30
Società

Lamezia Terme, chiude il Cie della "gabbia per radersi"

Dopo le denunce dell’Ong Medu sulle violazioni dei diritti umani, erano state numerose le interrogazioni parlamentari. Domani la struttura verrà svuotata, in attesa che il Viminale decida sul futuro del centro
Medu Cie Lamezia 4

Gabbia per la rasatura

Lamezia Terme (Cz) – Domani chiude il Centro di identificazione e di espulsione di Lamezia Terme, al centro dello scandalo della ‘gabbia per la rasatura’ e di altre denunce fatte dall’Ong Medici per i diritti umani su pratiche lesive dei diritti umani dei migranti. Fonti della prefettura di Catanzaro confermano che verrà definitivamente svuotato con il trasferimento degli ultimi migranti internati rimasti. Il centro resterà chiuso finchè il ministero dell’Interno prenderà una decisione sul da farsi. Infatti lo scorso 22 giugno è fallita la gara di appalto per la gestione, alla quale aveva partecipato solo la cooperativa “Malgrado Tutto”, attuale gestore che è anche proprietario della struttura. Il Cie infatti è costruito su un suolo di proprietà del comune dato in comodato d’uso alla cooperativa per 99 anni, ma gli edifici sono di proprietà di Malgrado Tutto.

Il motivo per cui l’appalto non è stato assegnato di nuovo al vecchio gestore risiede nel fatto che parte della documentazione presentata dalla cooperativa non era in linea con quanto richiesto dagli standard delle autorità. Sembra che all’interno siano stati fatti dei lavori non in regola con la concessione edilizia e non sanati. Il ministero non ha ancora deciso se indire una nuova gara. Per quanto riguarda il futuro della struttura come Cie dovrà decidere il Viminale. Da giugno a oggi di fatto il Cie ha funzionato senza appalto di gara, con i relativi problemi di fondi. I migranti non sono stati rilasciati. Il disabile che le foto di Medu mostravano a fare fisioterapia improvvisata con una bottiglia d’acqua legata al piede, è stato rimpatriato in Marocco nonostante le precarie condizioni di salute. Gli altri sono stati smistati verso altre strutture del territorio e alcuni anche a Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, dove il Cie ha riaperto da poco tempo, al termine di una chiusura di due anni per i danni provocati dalle rivolte. (Raffaella Cosentino)
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