Liberia: l'Unhcr chiede ai governi di sospendere per sei mesi il rimpatrio dei richiedenti asilo
L'Unhcr raccomanda inoltre che i liberiani in fuga nei paesi africani vengano considerati rifugiati prima facie, sulla base della Convenzione OUA (Organizzazione per l'Unità Africana) del 1969 che regola gli aspetti specifici dei rifugiati in Africa e raccomanda di esaminare con attenzione le richieste d'asilo dei liberiani che cercano protezione in paesi fuori dal continente africano alla luce della Convenzione sui rifugiati del 1951.
Data la situazione è particolarmente difficile per gli operatori umanitari svolgere la propria attività. Preoccupazione desta la situazione dei circa 15mila rifugiati sierraleonesi che si trovano in 4 campi nei dintorni della capitale liberiana Monrovia. I contatti con i campi infatti sono stati persi e il personale Unhcr ha ricevuto notizia che uno di questi campi, Bonjor, è caduto nelle mani dei ribelli del LURD. Restano inoltre irraggiungibili anche gli sfollati nelle altre aree del paese, rimasti da mesi senza assistenza umanitaria a causa dell'insicurezza. L’Alto Commissariato ha dovuto anche interrompere il programma di evacuazione via mare dei rifugiati sierraleonesi che si trovano in Liberia, avviato lo scorso 4 luglio poiché il porto di Monrovia ora è controllato dai ribelli.