Migranti, Karaboue: se salta Schengen salta l'idea di Europa
Roma - Il professor Michele Ahmed Karaboue, docente di Diritto dell'immigrazione all'universita' Niccolo' Cusano, e' intervenuto ai microfoni della trasmissione 'Ho scelto Cusano', condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell'universita' Niccolo' Cusano (www.unicusano.it) in merito all'emergenza immigrazione e l'eventuale sospensione degli accordi di Schengen. "La questione e' molto delicata- ha affermato- Penso che mettere in discussione Schengen voglia dire mettere in discussione l'intera unita' dell'Europa. Se si accetta questo tipo di dibattito, potremmo dire che saremo solo un'unione monetaria e tutti i discorsi sull'identita' europea verrebbero a cadere. Non si possono mettere in discussione certi principi solo per l'egoismo di qualche paese che non vuole assumersi la responsabilita' nei confronti degli altri Stati membri. Quando Germania e Francia si trovano in difficolta', sono i primi a chiedere la solidarieta' europea. Invece a Ventimiglia, anziche' comprendere il grande sacrificio fatto dall'Italia, la Francia non ha avuto la stessa sensibilita' che invoca quando viene attaccata. Cercano solidarieta' quando sono attaccati e non danno solidarieta' a paesi come Italia, Malta e Grecia stanno vivendo un'emergenza quotidiana. Non possiamo non ricordare le vite che stiamo salvando quotidianamente, il forte contributo che stiamo dando a livello umano, sociale, economico e politico. Non abbiamo avuto attentati qui in Italia perche' l'intelligence funziona e abbiamo una politica non repressiva, che non si pone in maniera antagonista nei confronti dei profughi e dei rifugiati. Quando l'Italia parla di immigrazione sa di cosa parla perche' la vive quotidianamente. Le proposte dell'Italia sono attendibili e fatte sulla base dalla conoscenza. In maniera antagonista ed egoista Germania e Francia stanno facendo ostruzionismo nei confronti dei paesi che stanno agendo con solidarieta'. Si puo' salvare Schengen e allo stesso tempo fare i controlli. Dobbiamo pensare alla sicurezza della nostra unione, non e' che dobbiamo aprire le frontiere a tutti. Il problema e' che i confini non devono essere quelli territoriali delle singole nazioni. I confini sono quelli dell'intero continente e vanno controllati. Quando i migranti arrivano qui devono essere ridistribuiti all'interno dei vari paesi membri".
(DIRE)