Matteo Baldazzi, in arte Truce: da ragazzo "difficile" a rapper
Per Matteo il rap è una valvola di sfogo, gli serve per esprimere se stesso e per prendersi una rivincita su un’adolescenza vissuta con qualche difficoltà. Le medie terminate molto tardi, i compagni di classe che andavano avanti mentre lui stava fermo, l’insegnante di sostegno fornita dalla Asl. E sembra non importargli troppo dei commenti che vengono lasciati sotto i suoi video, delle prese in giro, delle offese, e purtroppo anche delle minacce. Per lui quel che conta è il rap.
Ma il rischio che qualche idiota lo prenda di mira anche sabato è concreto, ed è difficile valutare a quali rischi possa essere esposto il ragazzo. Antonio Genovese, docente di pedagogia all’Università di Bologna, traccia una netta linea di confine tra aspetti positivi ed eventuali aspetti negativi della vicenda. "Si tratta di capire il contesto in cui il ragazzo si esibirà. Se il contesto è protetto l’evento può avere solo effetti positivi, ma se si tratta di una messa alla berlina simile a quella della Corrida diventa una cosa squallida e degradante, per chi partecipa e mette in atto la derisione in primis". Chi invece è contento e ottimista per Matteo è Arcido Parisi, vicario per la scuola media del Dirigente dell'istituto comprensivo di Rastignano: "Se uno lo avesse conosciuto appena arrivato dalle primarie alle medie si renderebbe conto che la sua esibizione davanti alla scuola durante la chiusura estiva e gli espedienti scenografici messi in atto sono un grandissimo successo per lui. Era seguito da un’insegnante di sostegno, ma addirittura durante la gita di due giorni alla fine delle medie non ho ritenuto necessaria la presenza della sua docente. È andato tutto molto bene. Per questa ragione non ho capito il rap contro la scuola media. In ogni modo sono contento per i suoi risultati, siamo serviti a qualche cosa alla fine e tutto ciò non può che farmi piacere".
Ma l’esigenza di proteggere il ragazzo è chiara anche a chi si occupa dell’organizzazione dell’evento: "Non è certo nel nostro interesse che Matteo venga aggredito in qualunque modo dalla gente – conferma Romolo Peluso, uno degli organizzatori – La verità è che non ci aspettavamo un feedback così ampio dagli utenti, ma da quando ce ne siamo resi conto abbiamo preso provvedimenti". Nemmeno loro vogliono che la serata degeneri e per questo prendono tutte le precauzioni possibili: "A ogni interessato alla festa che ci scrive o chiede informazioni, stiamo scrivendo che sono accettati solo ed esclusivamente partecipanti che vengano con lo spirito di questo tipo di festa e non per sbeffeggiare gli ospiti. Chi lo fa viene espulso dal locale. Inoltre sono state ora selezionate 2 persone che staranno sempre al fianco degli ospiti durante la serata". Tanto per non lasciare niente al caso. D’altra parte Trucebaldazzi ha accettato di partecipare all’evento, ha un manager che si occupa di gestire il suo piccolo business e gli organizzatori hanno parlato anche coi suoi genitori. E allora che Matteo, pardon, Trucebaldazzi, si esibisca al Millenium, si diverta sul palco, esprima tutto se stesso davanti a un pubblico pagante. Sperando che questo pubblico dimostri di essere adulto e maturo, e sappia trasformare la serata in una vera e propria festa, e non in una corrida. (Gabriele Lippi – “La Stefani”)