25 novembre 2024 ore: 15:07
Società

Nel ravennate task force anti violenza e bullismo in classe

Firmata l'intesa in prefettura; nei team saranno presenti sanitari, polizia e servizi sociali

0 - Delle "task force" con operatori dell'Ausl, forze di Polizia, Centri antiviolenza e servizi sociali dei Comuni, per dare aiuto a dirigenti e docenti delle scuole medie e superiori per contrastare e prevenire episodi di violenza di genere, bullismo e cyberbullismo. E' uno degli elementi fondamentali del protocollo d'intesa per Ravenna e provincia firmato in Prefettura alla presenza del procuratore di Ravenna Daniele Barberini, quello per i minorenni di Bologna Giuseppe Di Giorgio, i vertici delle forze di Polizia, i sindaci, la consigliera di Parità, rappresentanti dell'Ausl Romagna e dei Centri antiviolenza (Linea Rosa, Demetra Donne in Aiuto e Sos Donna Odv), i dirigenti scolastici e gli operatori dei servizi sociali.

Si interverrà dunque nelle scuole sui "gruppi classe", per favorire processi di cambiamento dove emergono o vengono intercettati episodi di violenza, molestia o bullismo. Si punterà su dinamiche relazionali, aumento della consapevolezza, riconoscimento dei fenomeni di abuso, prevaricazione o discriminazione, assunzione di responsabilità e implementazione della cultura del rispetto e delle buone relazioni, spiega il Dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale di Ravenna Paolo Bernardi. Tre le linee di intervento prioritarie: potenziare le competenze per i docenti, classi di studenti e famiglie per riconoscere ed intercettare possibili atti di violenza di genere e bullismo, incontri nei gruppi classe, accrescere nei ragazzi la consapevolezza e responsabilità. L'obiettivo, ribadisce la Prefettura, è mettere a disposizione del mondo scuola équipes multidisciplinari, ma anche condividere la rete tra soggetti pubblici e privati, formare gli operatori nel trattamento delle fattispecie di reato e gestione operativa delle problematiche. E ancora attuare percorsi educativi e informativi a supporto delle vittime, promuovere interventi sul territorio per favorire il superamento delle cause delle violenze e intercettare fenomeni e dare sostegno alle vittime di violenza e bullismo dopo episodi "sentinella". In questa azione, la Prefettura farà da coordinamento e coinvolgimento delle forze di Polizia, mentre le Procure daranno spinta all'attività formativa per gli operatori sulla tutela dei minori, anche fonendo dati statistici sui fenomeni del bullismo e della violenza di genere. Le scuole proporranno progetti di prevenzione e gli operatori sanitari si occuperanno di prevenzione e contrasto.

"E' importante rafforzare sempre di più la rete già attiva sul territorio coinvolgendo tutti gli attori interessati ad affrontare questi fenomeni che hanno un grande impatto sull'opinione pubblica", sottolinea il prefetto Castrese De Rosa. "Occorre consolidare i rapporti tra istituzioni e privato sociale e questo lo si può fare solo se si creano strumenti e impegni condivisi come già è stato fatto con la costituzione dei due tavoli di coordinamento in Prefettura e Procura e ora col protocollo si sanciscono impegni che vengono codificati e il lancio di un ambizioso progetto di prevenzione e di contrasto che interesserà i Distretti di Ravenna, Faenza e Lugo". Il 25 novembre ricorda che la violenza contro le donne "è un dramma sociale che ci riguarda tutti da combattere su più fronti, mettendo in campo un'ampia rete di interventi sinergici", dice i sindaco di Ravenna Michele de Pascale e neo eletto presidente della Regione. L'intesa è un nuovo strumento "che contribuirà a promuovere nelle nostre scuole uno dei punti di partenza fondamentali nel contrasto alla violenza di genere e al bullismo: la cultura di una relazione con l'altro votata al consenso e al rispetto reciproco". I team multidisciplinari saranno "interforze", uno per ciascun Distretto nell'ambito provinciale: Ravenna, Cervia e Russi, poi Lugo e comuni limitrofi e infine Faenza e comuni limitrofi, fanno sapere la direttrice del distretto sanitario Roberta Mazzoni e lo psicologo Giuseppe Pompeo Angelone. Saranno i dirigenti scolastici a chiedere l'intervento dei gruppi di esperti in caso di situazioni sintomatiche di episodi di violenza di genere o devianza.

(DIRE)
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