Suicidi, in Italia 4 mila nel 2012: “A togliersi la vita uomini in età lavorativa”
boxROMA – Sono quattromila i suicidi registrati in Italia nel 2012, un fenomeno che nel nostro paese riguarda quasi esclusivamente gli uomini, in particolare quelli in età da lavoro (24-65). A dirlo è il primo rapporto sui suicidi diffuso dall’Organizzazione mondiale della sanità, in occasione della Giornata mondiale sulla prevenzione al suicidio che sarà celebrata il prossimo 10 settembre.
In Italia, in particolare, il fenomeno registra un aumento a partire dal 2006: un dato che secondo gli esperti va messo in relazione con la crisi economica che ha colpito il nostro paese, e che ha fatto innalzare i tassi di disoccupazione. “Non c’è una relazione diretta di causa effetto, ma di certo la crisi è un elemento che ha contribuito all’aumento del fenomeno”, spiega Maurizio Pompili, responsabile del servizio di prevenzione al suicidio dell’ospedale Sant’Andrea di Roma, tra gli studiosi che hanno contribuito alla realizzazione del report dell’Oms. Migliora, invece, la situazione tra gli anziani: per gli ultrasettantenni, si registra infatti una lieve diminuzione del fenomeno. Un dato positivo che sorprende gli esperti, proprio perché tra le persone anziane, il suicidio è un evento ricorrente in particolare in caso di malattia o di isolamento sociale.
A livello mondiale, sono invece 800 mila i suicidi che si registrano ogni anno, uno ogni 40 secondi, spiega ancora il report dell’Oms. Tra i paesi più colpiti spiccano quelli a medio e basso reddito, che da soli fanno registrare il 75 per cento dei casi totali. Tra questi la Cina, l’India, ma anche i paesi dell’ex Unione sovietica. Secondo il report dell’Organizzazione mondiale della sanità il suicidio è la seconda causa di morte tra i 15 e i 29 anni, la quinta tra i 30-49 anni. Nel complesso, si stima che nel corso del 2012, ad ogni decesso per suicidio coincidono almeno 27 tentativi di suicidio.
Su Rs, l'Agenzia di Redattore sociale, tutti i dati del Rapporto dell’Oms sull’Italia e sul mondo, con una lettura ragionata da parte dell’esperto Maurizio Pompili.