“Menti in Corto” al festival Sole Luna doc. “Esperienza importante sul piano formativo e riabilitativo”
PALERMO - Per la sezione “Creare Legami” del Sole Luna doc festival - lo spazio che ospita progetti che utilizzano il linguaggio cinematografico per la promozione di pratiche di inclusione o di denuncia di violazione dei diritti - a Palazzo Branciforte ieri pomeriggio, sono stati proiettati i film vincitori del concorso nazionale Menti in Corto promosso da Sentiero per la Vita s.r.l. del gruppo imprenditoriale Xenia Salus s.r.l. che si è avvalso della collaborazione di Intents s.r.l. e della sezione siciliana della Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale (S.I.R.P.)..
I cortometraggi, premiati dalla giuria tecnica e dalla giuria popolare, hanno avuto come protagonisti e co-autori giovani, adulti e operatori del servizio di salute mentale.
Le proiezioni sono state precedute da un talk a cui hanno partecipato, tra gli altri, Domenico Ferrara (psicologo C.T.A. Sentiero per la Vita), Lorenzo Messina (psichiatra e direttore medico C.T.A. Sentiero per la Vita), Antonio Francomano (psichiatra, presidente della giuria tecnica e Giovanni Mazzarà, regista del film “Il Confine di Vetro” della– C.T.A. Villa Verde di Catania.
Al concorso hanno partecipato 35 cortometraggi realizzati da 46 strutture del servizio di Salute Mentale. I corti sono arrivati da 7 regioni italiane (Sicilia, Marche, Emilia Romagna, Puglia, Toscana, Molise e Lombardia).
La Giuria popolare ha dato il primo posto al cortometraggio “Arrivederci Tommasino” del Centro A.G.A. Asp Palermo. Per la Giuria Tecnica il 1° premio è andato al corto “Il Confine di Vetro” della C.T.A. Villa Verde di Catania. Ex aequo per i corti Lu Peri d’Alivu” della C.T.A. Sentiero per la Vita s.r.l. di Calatafimi Segesta e “Rotte” del gruppo Cappadona (RG) a cui è andato il 2° premio.
“Questa esperienza è stata bella e difficile perché mi ha aiutato tantissimo. Ho rappresentato molto la mia persona perché stavo attraversando un periodo difficile della mia vita - ha raccontato Silvia Catalano di 22 anni, la protagonista del corto 'Arrivederci Tommasino' -. Non mi aspettavo di riuscire a fare questo corto; per me è stato un grandissimo traguardo che ha dato tanta fiducia in me stessa e forza nel credere in quello che si decide di fare”.
“La prima edizione è nata quasi per caso, in piena pandemia, dando già buoni risultati in termini di impegno e creatività - ha affermato lo psichiatra Lorenzo Messina -. Io ho fatto da supervisore sostenendo tutte le fasi di realizzazione del progetto. Questa seconda edizione è stata ancora più straordinaria per la partecipazione sinergica dei pazienti e degli operatori delle strutture. Al di là della necessità del trattamento farmacologico secondo i piani terapeutici, i pazienti hanno fatto una esperienza molto significativa sia sul piano formativo che riabilitativo”.
“Anche questa seconda edizione è stata un successo che testimonia quanto le tecniche espressive e, in questo caso, il cinema - ha continuato lo psicologo Domenico Ferrara – possano avere davvero un ruolo fondamentale nella riabilitazione e nella gestione delle emozioni dei nostri giovani e adulti. L'obiettivo è anche quello ci andare oltre i corti per riuscire a fare, sempre di più, una buona rete di confronto e di collaborazione tra pazienti, operatori e addetti ai lavori delle diverse strutture d'Italia”.