'Merito al femminile', in un libro i talenti 'rosa'
Roma - Vite di donne portatrici di merito e talento. E' il contenuto del libro edito da Gangemi editore "Merito al femminile. Talenti di donne tra lavoro e vita privata", realizzato e promosso dal ministero del Lavoro-Ufficio della consigliera nazionale di Parita', dal ministero per le Pari opportunita' e dall'Unione degli industriali (Uir) e delle imprese di Roma, Comitato strategico Uir femminile plurale. Il volume e' stato presentato questa mattina nella Sala monumentale di Palazzo Chigi da Carlo Lucrezio Monticelli, capo di Gabinetto del ministero del Lavoro, Aurelio Regina, presidente Uir, Monica Lucarelli, presidente del Comitato Uir femminile plurale e presidente del Gruppo giovani imprenditori di Roma, Simonetta Matone, capo di Gabinetto delle Pari opportunita', Alessandra Servidori, consigliera nazionale di Parita' e Mariella Zezza, giornalista e assessore al Lavoro della Regione Lazio.
Si tratta di una raccolta di 54 biografie di donne italiane che si sono distinte nei loro settori: dalla politica allo sport, passando per la scienza, la cultura e l'arte. Il comune denominatore tra loro e' la conciliazione tra vita professionale e sfera privata familiare. Troviamo donne politiche come Emma Bonino e Renata Polverini, l'autrice di teatro Emma Dante, la sciatrice Stefania Belmondo e Lucia Castellano, dal 2002 direttore della Casa di reclusione di Milano Bollate.
"Questa giornata e' l'occasione per fare un po' lo stato dell'arte- ha detto Matone- in Italia solo il 18 per cento dei parlamentari sono donne e solo il 16 per cento dei ministri. Siamo lontani dall'avere un premier donna e delle donne nei ministeri importanti. Inoltre- ha aggiunto- anche i vertici di lavori prestigiosi cui accedono le donne e in cui spesso le donne sono la maggioranza, rimangono al maschile. I miti femminili che passano nei mass media di magrezza, giovinezza e bellezza, sono pessimi. Con questo libro vogliamo celebrare i talenti, l'impegno e la meritocrazia. In quanto donne- ha concluso- dobbiamo liberarci da una sudditanza psicologica che passa anche attraverso la chirurgia estetica che secondo me e' il nuovo burqua".
Un punto, quello della meritocrazia, ripreso da Regina, secondo il quale "queste donne ce l'hanno fatta perche' il mondo femminile da sempre si confronta con le difficolta'. L'allungamento dell'eta' pensionistica per le donne e' da guardare con un atteggiamento positivo perche' puo' dare un'opportunita' di miglioramento delle condizioni di vita della donna e della famiglia. Inoltre- ha aggiunto- lo stato economico e industriale nel Lazio riflette l'andamento nazionale. Vanno meglio settori come l'elettronica e i trasporti, ma in provincia si assiste a delocalizzazioni e riassetti. L'80 per cento di chi ha perso lavoro era precario e molto di questi sono donne perche' la donna per prima sceglie contratti a tempo per conciliare meglio professione e famiglia".
"Noi non dobbiamo creare quote rosa- ha aggiunto Regina- ma le condizioni per permettere alla donna di realizzarsi, altrimenti la obblighiamo a scelte dettate da una societa' che vede al centro la famiglia e la donna. In questo- ha concluso- puo' essere utile la tecnologia, penso alla tele-medicina e al tele-lavoro. In mancanza di assistenza istituzionalizzata, in cui il welfare non puo' piu' garantire il sistema che conoscevamo, la tecnologia e' fondamentale. Ad esempio stiamo sperimentando con la Ericsson il tele-lavoro e i primi risultati dimostrano che la produttivita' e' piu' alta di quella creata dai dipendenti che sono sul posto di lavoro".
"Uno dei problemi- ha dichiarato Zezza- e' quale modello dare alle giovani donne, questi non sono modelli facili, ma dobbiamo farli conoscere nelle scuole. A Roma c'e' il tasso di nascita pari a zero e in Italia il tasso piu' alto al mondo di maternita' dopo i 40 anni. La maternita' e' invece un valore sociale, non puo' essere vissuto come terrorismo psicologico perche' ad un'azienda un figlio costa solo 23 mila euro. Queste politiche- ha concluso- non sono ne' di destra ne' di sinistra, bisogna far capire alle giovani che l'orologio della fertilita' passa, come e' successo a me".
(DIRE)