Al Bar Senza Nome una mostra da vedere anche al buio
Capri, ovvero L'Ufficiale di Marina (50x70cm, olio su tela) |
BOLOGNA – Quindici oli su tela affiancati, ognuno, da un racconto in 300 battute scritto da 7 autori che raccontano l’opera. È “Con l’aiuto dell’Eros”, la personale di Marina Brancaccio, realizzata in collaborazione con l’associazione Farm, fruibile anche da chi vive al buio, ma senza l’aiuto di un supporto in braille. “Non volevamo fare una mostra tattile, ma tradurre le immagini in parole”, racconta Brancaccio. L’idea alla base del progetto espositivo è, dunque, che la bellezza può essere raccontata e narrata. “Il titolo della mostra è tratto da un testo scritto da Carlo Loiodice, musicista non vedente, già professore di Lettere – racconta ancora Brancaccio – che spiega come il concetto di ‘bellezza’ sia pienamente trasmissibile a un cieco, semplicemente tramite il racconto di essa, ma tutto ciò a patto che nel narratore ci sia un’autentica passione. Insomma, anche per chi vive al buio, l’arte si può vedere e può emozionare, ma ciò accade solo con l’aiuto dell’Eros”. L’inaugurazione della mostra è in programma il 4 aprile alle 21, al Bar Senza Nome di via Belvedere a Bologna.
boxUn’interazione tra il linguaggio visivo e quello verbale. “La mostra vuole creare un incontro, davanti all’opera, tra una persona vedente e una cieca in cui la prima può leggere alla seconda il testo che racconta l’immagine oppure può scegliere di raccontare con le sue parole l’emozione e il colore dell’arte”, conclude Brancaccio. Il vernissage prevede la lettura del testo di Loiodice da parte dell’autrice e di Rossana Di Stefano con l’accompagnamento al pianoforte di Paolo Piermattei. I racconti delle opere, che rimarrano accanto alle stesse come una sorta di didascalia, sono firmati da Alessia Angellotti, Roberto Anselmi, Stefano Benfenati, Daniela Corneo, Maurizio Corrado, Sofia Iaccarino e Micaela Romagnoli. (lp)