5 dicembre 2007 ore: 16:53
Salute

Allarme overdose, in Umbria un progetto pilota nazionale per arginare il fenomeno

Al centro, allerta rapida e rilancio dei servizi alla luce dei nuovi modi di consumo. Lo annuncia Damiano Stufara nella Conferenza regionale sulle dipendenze. Intanto si profila l’accoglimento del ricorso di 6 Regioni contro la Fini-Giovanardi
Damiano Stufara

Damiano Stufara

FOLIGNO - L’Umbria, regione dove si muore di più per overdose (37 morti dall’inizio del 2007), diventa territorio di sperimentazione per la prevenzione. Obiettivo primo e urgente, ridurre i morti. E, in base ad un accordo con il ministero della Solidarietà sociale che sarà siglato la settimana prossima e presto esteso ai ministeri della Salute e degli Interni, la cabina di regia Governo-Regione mette in campo una serie di percorsi che puntano a un sistema di allerta rapida sulle sostanze in circolazione, in collaborazione con i laboratori delle forze dell’ordine; al rilancio della rete dei servizi sul territorio: una rete integrata, i cui riferimenti sono le unità di strada, i centri a bassa soglia, le comunità terapeutiche insieme ai SerT.

L’annuncio è dato dall’assessore alle Politiche sociali della Regione Umbria Damiano Stufara, che proprio in questi minuti sta parlando alla platea della Conferenza programmatica regionale sulle dipendenze, in corso a Foligno.

“Si comincia dall’Umbria – dove il 75% dei morti per overdose sono autoctoni – e si prevede poi di estendere la sperimentazione alle regioni vicine”.

Passare dai progetti ai servizi è fondamentale secondo Stufara: “Dobbiamo ripensare i servizi alla luce del modello, mutato, dei consumi. E investirci risorse”.  Per l’assessore i servizi sono tarati su risposte che appartengono al passato, anche se prossimo. Ora il consumo è molto legato alla cocaina come ci dicono i dati epidemiologici (vedi lancio di ieri, ore….) e alla poli-assunzione di sostanze; sono sorte poi altre forme di dipendenza che nel recente passato non venivano registrate.

“Occorre una strategia integrata – prosegue Stufara -, tra sociale, sanitario, forze dell’ordine. Sono 4 i pilastri su cui muoversi e da potenziare: prevenzione, trattamento, riduzione del danno e contrasto al narco-traffico. E stavolta i soldi ci sono: dai 697.000 euro del 2005  siamo passati oggi a 1.300.000 euro”.

Nella regione sarà presto avviata anche una campagna di informazione e prevenzione dedicata agli adulti e ai genitori.

Damiano Stufara oggi coglie la circostanza della Conferenza programmatica per una critica alla sua stessa compagine di governo regionale, dopo un periodo di battaglia politica che non ha trovato orecchie aperte: “Ribadisco la mia contrarietà per l’affidamento dei servizi a bassa soglia con il metodo di gara al massimo ribasso”. Su questo operatori e reti di organizzazione che gestiscono i servizi, Cnca in testa, presentano oggi una petizione agli organi competenti (vedi lancio successivo).

Su un altro punto Stufara si dice pronto a dar battaglia: l’idea delle istituzioni di spostare il SerT di Perugia sopra l’obitorio. Un aspetto che in prima battuta può sembrare di poc

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