Arrivano gli ambulatori aperti 24 ore su 24, stop ai pronto soccorso ingolfati
La novita' e' stata dettagliata stamattina, in conferenza stampa, dal sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio. I modelli di struttura proposti alle Regioni sono cinque (due a livello ospedaliero, tre a livello territoriale) anche se e' prevista una certa flessibilita' legata alle necessita' del territorio. All'interno degli ospedali potranno essere attivati ambulatori per la gestione dei codici bianchi oppure punti di primo intervento. Gli ambulatori sono previsti in caso di Pronto soccorso dove gli accessi superano i 25mila all'anno per dare risposta a casi non gravi. Possono essere collocati dentro la struttura ospedaliera o nelle immediate vicinanze. Prima va fatto comunque il triage al Pronto soccorso.
Se dopo la visita medica il codice "peggiora" si torna al Pronto soccorso. L'orario variera' in base al numero di accessi. A gestire gli ambulatori saranno medici di continuita' assistenziale e/o medici di medicina generale. I Punti di primo intervento, invece, saranno distribuiti sul territorio con attivita' dalle 12 alle 24 ore per far fronte alle emergenze. Si troveranno in presidi delle Asl oppure dislocati temporaneamente in alcune zone come quelle di villeggiatura turistica. Vi operano i medici dell'emergenza territoriale.A livello territoriale le strutture possibili sono tre: presidio ambulatoriale distrettuale, assistenza territoriale integrata, ambulatorio territoriale integrato. Il primo sara' operativo h24, sara' gestito da medici di continuita' assistenziale e collocato in aree distanti da presidi ospedalieri. L'assistenza territoriale integrata prevede una collaborazione tra piu' professionisti (medici di base) per la divisione di spazi e attrezzature. Sono previste anche attivita' a domicilio. L'ambulatorio territoriale integrato (o centro medico) sara' un presidio territoriale in cui operano piu' professionisti, sara' aperto almeno 10 ore al giorno per erogare visite ambulatoriali, analisi diagnostiche, consulenze specialistiche, prestazioni infermieristiche. Le Regioni ora hanno 60 giorni di tempo per presentare i loro progetti. Il 70% del contributo sara' erogato subito, il 30% dopo un apposito monitoraggio che dovra' servire, dopo un anno di sperimentazione per confrontare le buone pratiche e apportare migliorie.
(DIRE)