Disabilità: ecco "Phoenix", quando la tecnologia migliora la vita
Roma - Il silenzio che accompagna Eugenio nel momento di provare l'Esoscheletro Phoenix mette i brividi. Come vederlo alzarsi dalla sedia a rotelle su cui e' costretto grazie al 'Phoenix', e percorrere, avanti e dietro, un tratto del palco.
Oggi all'auditorium dell'Ara Pacis, a Roma, sono state presentate le 'Tecnologie abilitanti per l'inclusione sociale', ovvero le idee e le soluzioni da imprese laziali 'per migliorare la qualita' della vita e l'integrazione dei cittadini', organizzato da Lazio Innova con il coordinamento scientifico del Consorzio Roma Ricerche. Una di queste e' il Phoenix, l'esoscheletro della Mes, la societa' di Roma attiva nei settori della meccanica, dell'elettronica, dell'optronica e dei servomeccanismi. L'Esoscheletro e' una struttura esterna che sostiene il corpo e permette alle persone affette da disturbi del movimento di camminare e aumentare la propria forza e resistenza.
Mediamente, fanno sapere dalla Mes, servono circa sette giorni al paziente per apprendere l'uso del Phoenix anche se ci sono casi come quello di Eugenio in cui e' bastato meno ("Quattro giorni- ha raccontato- Ora ho bisogno del supporto degli ingegneri, ma facendo pratica si riuscira' anche da soli, sara' fruibile al paziente").
Mes e' una azienda di ingegneri e "per caso siamo arrivati all'Esoscheletro, parlando cioe' con amici medici. E ci siamo appassionati. Volevamo fare un qualcosa di diverso rispetto all'esoscheletro in commercio, il nostro e' semplice, leggero, facile da usare- raccontano durante la presentazione i rappresentanti dell'azienda- Che sia uno strumento che accompagna anche in fase post riabilitativa". Il prossimo passo, infine, sara' rivolto ai piu' piccoli: "Pensiamo di miniaturizzare il Phoenix per i bambini disabili. E questo aprira' a una serie di ricerche". (DIRE)