Disabilità, "question time" alla Camera: i giovani interrogano i politici
Roma - "Si puo' pensare a una didattica piu' adeguata alle nostre potenzialita'? Una maggiore flessibilita' sara' possibile con la legge sulla Buona scuola?". Alessia Martani e' ipovedente, le mancano 9 gradi, ed e' stata lei a dare il via a un question time 'speciale' per la Giornata internazionale della Disabilita' festeggiata oggi a Montecitorio. La sua domanda e' per Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione, che risponde: "La legge 107 nasce proprio da questo spirito, rendere flessibile la didattica e potenziare l'insegnamento. Con la sua approvazione abbiamo cinquanta mila insegnanti in piu' per svolgere una didattica flessibile e far funzionare l'inclusione. Abbiamo scelto la strada piu' impervia per abolire le scuole speciali- ricorda Faraone alla studente- abbiamo optato per l'inclusione in classe, facendo diventare inclusione stessa l'apprendimento".
Il sottosegretario allora insiste su un traguardo raggiunto: "Dare piu' flessibilita'la alla scuola con piu insegnanti significa eliminare l'ipocrisia dell'inclusione. Formeremo di piu' il corpo docente e in questo la legge sulla Buona scuola offre strumenti per andare nella direzione che tu, Alessia, proponi. Obiettivi contenuti dentro la legge 107 e all'interno della legge delega, che sara' approvata nelle prossime settimana dal governo".
Ad Alessia segue poi Martina Balla, studentessa della Val d'Aosta, sempre con una domanda per Faraone: "È possibile prevedere corsi di formazione che diano competenze approfondite sulle diverse disabilita', perche' uno studente con cecita' o ipovedente ha esigenze diverse da chi ha una disabilita' intellettive.
"La penso come te- afferma il sottosegretario- esistono eroi per caso (mamme, papa', nonni) che cambiano vita perche' si trovano a gestire la disabilita' dei figli. E poi esistono gli eroi per scelta: gli insegnanti di sostegno che investono la loro vita su questi temi. Approfondiremo la formazione dell'insegnamento di sostegno che nel nostro Paese viene qualificata con la quantita' delle ore impiegate, piuttosto che preoccuparci della qualita' di queste ore. La disabilita non e' un monolite- conclude Faraone- questi interventi devono essere portati avanti con una inclusione che diventi un tema complessivo per tutta la comunita' scolastica e quindi lo Stato". (DIRE)