Paralimpiadi, la gara è anche tecnologica: “A Londra per vedere cosa hanno fatto gli altri”
Mano poliarticolata, anno 2010
Per i tecnici del Centro protesi il lavoro in vista di Londra 2012 è essenzialmente preparatorio. "Durante le Paralimpiadi non possiamo intervenire sugli atleti, non possiamo entrare nel campo di gara, perché l’assistenza viene gestita da un unico fornitore (Ottobock, ndr)", spiega Verni. Così, nei mesi che hanno preceduto l’avvio delle gare, lo staff di Vigorso è stato impegnato a testare le protesi, a registrare affinamenti e soprattutto a permettere agli atleti di raggiungere i tempi minimi per qualificarsi alle Paralimpiadi. "Ognuno si allena con la società a cui appartiene, e non è sempre facile farli incontrare tutti insieme a Budrio per mettere a punto le loro protesi", aggiunge il direttore tecnico del Centro. Gli ultimi test si sono tenuti a fine luglio al campo sportivo di Budrio, in un evento che ha visto il coinvolgimento anche di atleti normodotati. In vista di Londra 2012 i tecnici di Vigorso hanno seguito in particolare cinque atleti, e a seconda delle caratteristiche di ognuno hanno studiato soluzioni personali. Gareggiano tutti nella corsa, alcuni anche nel salto in lungo, utilizzando le protesi per cui il Centro di Vigorso è famoso in tutto il mondo. "Su questo versante non ci sono state particolari innovazioni rispetto alle Paralimpiadi di Pechino, è stato affinato quello che già esisteva", spiega l’ingegner Verni. (Laura Pasotti e Pietro Scarnera)