Fattorie sociali, nel Lazio una proposta di legge per valorizzarle
Fattorie Social. Coltivazioni biologiche
“Sviluppare la produzione agricola favorendo, attraverso il lavoro, l’inclusione e l’integrazione di soggetti con disabilità fisiche e psichiche, con problemi di dipendenze, di detenuti ed ex detenuti, di giovani in difficoltà. È questo – dichiara Tonino D’Annibale in una nota - il fine della proposta di legge che ho presentato a nome del Partito Democratico e che istituisce norme in materia di agricoltura sociale”. “La legge – ha continuato - regolamenta l’inserimento lavorativo delle fasce più deboli della nostra popolazione e prevede, tra l’altro, provvedimenti di confisca dei beni agricoli o forestali alle criminalità organizzate. In questo modo i beni sottratti alle mafie verranno concessi a chi svolge attività di agricoltura sociale. Tra le norme di questa legge c’è anche quella che valorizza i prodotti di filiera. Grazie a modalità definite dai comuni infatti, i prodotti agroalimentari verranno utilizzati per l’approvvigionamento delle mense gestite dalle istituzioni”.
La proposta era attesa da anni dalle organizzazioni del settore che già il 12 aprile scorso in provincia (Sala Di Liegro). in occasione della presentazione dell’ultimo testo, avevano chiesto non solo il rilancio del tavolo regionale istituito nella consiliatura precedente, ma anche un coordinamento con gli altri forum provinciali da costituirsi, un fondo specifico e agevolazioni anche non esclusivamente economiche (assegnazione terreni confiscati, spazi ad hoc e appalti riservati). Intesa come nuova frontiera, l’agricoltura sociale impiega pratiche agricole per promuovere azioni di riabilitazione e di inclusione sociale e lavorativa a beneficio di persone svantaggiate o a rischio di esclusione sociale; un sistema economico e produttivo di sviluppo locale a forte carattere etico. (eb)