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Questo è il terzo libro in cui l’autore tratta il tema, tanto attuale quanto difficile, dei reati commessi dagli immigrati in Italia. Il volume mette in luce, presentando una serie completa di dati e ricerche, la situazione dei reati commessi e subiti in Italia dagli immigrati fra il 1988 e il 2007, nella convinzione che soltanto uno studio dettagliato possa rendere giustizia del reale tasso di incidenza degli immigrati nella criminalità, al di là delle strumentalizzazioni politiche. Nel primo capitolo l’autore allarga la ricerca ad indagini condotte in diversi paesi del mondo a partire dai primi del ‘900, in particolare negli Stati Uniti, in Australia e in Europa, rilevando sia differenze nei fattori che hanno prodotto comportamenti devianti sia nei comportamenti stessi. Il secondo capitolo si concentra su un analisi dei dati dei reati commessi dagli immigrati, rilevando in che misura questi influiscono sul totale dei reati nel territorio italiano, le differenze tra Nord e Sud, la criminalità nelle grandi città e l’incidenza nelle statistiche di fattori quali il genere e l’età. Altra discriminante è la divisione degli immigrati italiani in regolari ed irregolari: questi ultimi in particolare, giunti in Italia tramite reti migratorie spesso ignote, hanno contribuito all’aumento del numero di reati commessi da stranieri. Il problema della sicurezza legata alla irregolarità ha portato i governi di centro destra e di centro sinistra a varare due leggi, la Turco-Napolitano e la Bossi-Fini, per la riduzione dei flussi di immigrati irregolare. L’autore passa in rassegna le principali norme delle due leggi concludendo che hanno avuto efficacia soprattutto nell’ambito del traffico di stupefacenti, sebbene in realtà i risultati ottenuti sono stati di gran lunga inferiori a quelli promessi. L’autore, partendo da una riflessione sull’ingresso della Romania nell’Unione Europea, confronta l’andamento di casi di criminalità dei vari gruppi di nazionalità immigrate. Gli ultimi due capitoli concludono con l’analisi del rapporto fra vittime ed autori di reati e con un conclusivo ampliamento di confronto della situazione italiana con altre situazioni europee, vagliando brevemente le principali teorie sociologiche di interpretazione del fenomeno.