26 maggio 2010 ore: 11:00
Famiglia

Istat: l’Italia invecchia sempre più e cresce lo squilibrio generazionale

Rapporto 2010. Il rapporto di dipendenza tra le persone in età inattiva e la popolazione che “teoricamente” si fa carico di sostenerle economicamente è passato dal 48 al 52% in dieci anni, a causa del peso crescente delle persone
ROMA – L’Italia invecchia sempre di più. È il secondo paese più anziano d’Europa (dopo la Germania) e presenta un forte squilibrio generazionale: il rapporto di dipendenza tra le persone in età inattiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione che “teoricamente” si fa carico di sostenerle economicamente (15-64 anni) è passato dal 48 al 52 per cento in dieci anni, a causa del peso crescente delle persone anziane (da 27 ogni 100 in età attiva nel 2000 a 31 nel 2009). Lo rivela il rapporto Istat 2010.
 
Secondo l’Istituto di statistica in base alle recenti tendenze demografiche è possibile ipotizzare come scenario “verosimile” nell’arco dei prossimi 40 anni che il numero medio di figli per donna cresca fino a 1,58 nel 2050; la speranza di vita aumenti fino a raggiungere gli 84,5 anni per gli uomini e gli 89,5 per le donne; il numero dei giovani fino a 14 anni ridursi a 7,9 milioni (il 12,9 per cento della popolazione). Contemporaneamente la popolazione attiva si contrarrà a 33,4 milioni (54,2 per cento) e quella degli over 64 salirà a 20,3 milioni (da uno su cinque a uno su tre residenti nel 2050). Tali cambiamenti accentueranno ulteriormente lo squilibrio generazionale: l’indice di dipendenza degli anziani (ultra 64enni sulla popolazione in età attiva) potrebbe raddoppiare (61 per cento) e l’indice di vecchiaia salire a 256 anziani ogni cento giovani. (ec)
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