27 ottobre 2015 ore: 15:34
Economia

La Lombardia approva legge sul diritto al cibo

Riduzione degli sprechi alimentari del 50% entro il 2025, premi a imprese e comuni che si impegnano nella riduzione delle eccedenze e nel loro riutilizzo per finalità sociali: questi i punti fondamentali del testo approvato oggi dal Consiglio regionale. Per il 2016, stanziati 200 mila euro
Diritto al cibo. Sprechi alimentari

MILANO - Ridurre gli sprechi alimentari del 50% entro il 2025, premiare imprese e comuni che si impegnano nella riduzione delle eccedenze e nel loro riutilizzo per finalità sociali: la Lombardia è la prima regione che ha una legge sul diritto al cibo. Il Consiglio regionale l'ha approvata oggi all'unanimità.  "Questo è il nostro contributo concreto ai temi di Expo e ci auguriamo che possa essere ripreso da altri Consigli regionali - commenta Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio e primo firmatario della legge -. Vogliamo essere di aiuto alla miriade di realtà che in Lombardia e in tutto il Paese operano nel terzo settore e si rendono disponibili a non far mancare a tutti quelli che ne hanno bisogno un piatto da mangiare. Le risorse messe in campo da Regione Lombardia siano destinate a tutte queste realtà alle quali va il nostro sentito ringraziamento”. Per il 2016 sono stati stanziati 200 mila euro, che serviranno a incentivare imprese e enti locali ad avviare buone pratiche. "Rispetto al grande tema del diritto al cibo abbiamo voluto concentrarci sulla riduzione degli sprechi -spiega Fabio Pizzul (Pd), uno degli estensori del testo-. Uno dei problemi del mondo occidentale e quindi della Lombardia sono infatti le eccedenze. Allo stesso tempo sul nostro territorio ci sono imprese e realtà del terzo settore che da anni sono impegnate su questi temi e abbiamo voluto quindi creare una cornice giuridica che valorizzi le loro buone prassi".

La nuova legge (n.250 del 2015) è composta da nove articoli. All'articolo 1 la "Regione Lombardia riconosce e tutela sul proprio territorio il diritto universale di accedere a una quantità sufficiente di cibo sicuro, sano e nutriente come diritto umano fondamentale per tutti gli individui". La lotta agli sprechi e l'impegno al loro riciclo sono considerati uno strumento per il contrasto alla povertà, affinché ogni cittadino possa avere "cibo adeguato, sostenibile ed accessibile". Per questo all'articolo 4 prevede, tra l'altro "premialità per gli operatori del settore alimentare inclusi quelli della ristorazione sanitaria, scolastica ed assistenziale e per tutti gli operatori pubblici e privati delle filiera agroalimentare che donano alimenti o cedono gratuitamente eccedenze alimentari o che operano nell'ottica della riduzione dello spreco alimentare lungo tutta la filiera agroalimentare". Viene inoltre prevista l'istituzione di una Consulta regionale per la promozione del diritto al cibo, composta da 15 membri, di cui almeno nove scelti tra rappresentanti di categoria, di enti pubblici, privati e del settore non profit ed esperti di Università e centri di ricerca. (dp)

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