21 gennaio 2013 ore: 15:42
Giustizia

Lombardia, terra inquinata dai veleni industriali e dalle ecomafie

Rapporto della Commissione parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Pecorella: ''"Le bonifiche sono un settore dove girano molti soldi e suscita l'interesse delle mafie"
traffico illecito di rifiuti

traffico illecito di rifiuti

MILANO - Lombardia, terra inquinata dai veleni industriali e dalle ecomafie. La Commissione bicamerale d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti presieduta dal senatore Gaetano Pecorella presenta il suo rapporto alla sala Alessi, al comune di Milano. "In Lombardia abbiamo due grandissimi problemi: il primo sono i terreni ancora da bonificare e il secondo la presenza molto articolata dell'infiltrazione mafiosa, in particolare della 'ndrangheta", dichiara Gaetano Pecorella, il presidente della Commissione. Da Rodano Pioltello, a Villasanta, fino al Caffaro di Brescia: sono numerosi i siti a rischio individuati dalla Commissione. I terreni avvelenati non sono solo un problema per la salute dei cittadini, ma un nuovo campo d'infiltrazione delle ecomafie: "Le bonifiche - precisa Pecorella - sono un settore dove girano molti soldi e suscita l'interesse delle mafie".

La gestione centralizzata dei siti d'interesse nazionale ha fallito, aggiunge il presidente della Commissione. Sulle infiltrazioni mafiose, Pecorella riconosce un grande impegno della magistratura, ma questo non ha impedito che la 'ndrangheta in particolare, conquistasse il monopolio in settori come lo spostamento terra. "L'aspetto più grave non è solo la presenza della 'ndrangheta nello sbancamento della terra, ma anche il fatto che gli imprenditori accettino questa situazione. Chi non accetta si trova di fronte a una concorrenza sleale, senza la disponibilità economica di chi accetta", aggiunge Pecorella. Per esempio tra i padroncini dell'autotrasporto, la 'ndrangheta conta su un esercito di affiliati, che vale anche come importante serbatoio di voti. Le ecomafie sono quindi uno dei settori in cui la 'ndrangheta ha abbandonato gli illeciti, per mettere le mani sul mercato legale e la politica. La commissione d'inchiesta ha svolto 140 azioni per il controllo della situazione, da cui ha prodotto oltre 500 documenti.

"Il Pil di Milano fa nascere e crescere gli appetiti della mafia. Dobbiamo creare soluzioni per evitare che chi vuole il male prevalga", commenta Giuliano Pisapia, primo cittadino del capoluogo lombardo. La grande attenzione al tema e il numero di segnalazioni sono per il sindaco "non una sconfitta ma una vittoria". Critica però l'atteggiamento mantenuto dalle vecchie amministrazioni: "In passato ci sono state scelte dissennate", conclude. (lb)
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